Grande Fratello – Si arriva quasi alla rissa
Se qualcuno ancora non l’avesse capito, il Grande Fratello è un gioco che ha un vincitore – in termini economici – e un gruppetto di sottovincitori – in termini di visibilità e carriera -. Se la prima edizione era più naif, anche perché i concorrenti non sapevano minimamente cosa aspettarsi, le cose sono andate delineandosi
Se qualcuno ancora non l’avesse capito, il Grande Fratello è un gioco che ha un vincitore – in termini economici – e un gruppetto di sottovincitori – in termini di visibilità e carriera -.
Se la prima edizione era più naif, anche perché i concorrenti non sapevano minimamente cosa aspettarsi, le cose sono andate delineandosi più precisamente in questa direzione dalla seconda edizione in avanti, fino a esasperarsi. Ecco che le dichiarazioni di Fabiano (detto Fefé), che ha ammesso a due soli giorni dalla fine del gioco di aver seguito una strategia precisa, stupiranno solamente gli ingenui.
La strategia però prevede anche le esasperazioni, ed ecco che Fefé decide di tirar fuori l’essere coatto che sta dentro di sé per litigare forzatamente con Augusto, e ergersi a paladino di Padre Pio, con un Filippo a fare da intermediario e portatore di pace. Si arriva quasi alla rissa, con minacce che ricordano molto quelle dei bulletti di periferia. All’asilo, però.
Non che gli altri due siano lo specchio del loro animo, anzi: Filippo ha approfittato dell’uscita di Simona per la scena madre, Augusto dichiara da sempre di essere un giocatore.