48 ore, un mezzo disastro
Mi ero munito dei migliori propositi nel vedere questa fiction pubblicizzata da mesi e dal cast quasi stellare, e invece la vedo bistrattata. Da grande appassionato di “Distretto di Polizia” pensavo infatti che 48 ore potesse riproporre situazioni all’altezza. Intendiamoci, non posso dire che sia una schifezza; anzi, se dobbiamo rifarci al motto “that’s entertainment!”
Mi ero munito dei migliori propositi nel vedere questa fiction pubblicizzata da mesi e dal cast quasi stellare, e invece la vedo bistrattata.
Da grande appassionato di “Distretto di Polizia” pensavo infatti che 48 ore potesse riproporre situazioni all’altezza. Intendiamoci, non posso dire che sia una schifezza; anzi, se dobbiamo rifarci al motto “that’s entertainment!” devo dire che gli episodi della fiction sanno “intrattenere” bene e, perché no, fanno anche passare una buona serata.
Però davvero si poteva fare molto di più, svincolarsi dai soliti cliché del poliziesco all’italiana, evitare di rifarsi sempre a chissà quale modello (nonostante quello di trovare sempre un parallelo con esempi esteri sia un vizio tutto italiano, vedi RIS con C.S.I. e 24 con 48 Ore: come diciamo a Roma “see, je piacerebbe!”).
In ogni caso non griderei al flop come hanno fatto in molti ma certo, fossi la produzione o la direzione di rete, mi preoccuperei per gli ascolti di “48 ore” che, dopo aver atteso mesi per essere trasmesso, alla fine ha raggranellato con la puntata d’esordio soltanto il 16,48% di share addirittura contro una replica di Montalbano, mentre la seconda puntata, andata in onda lunedì scorso (passando da martedì a lunedì per evitare il confronto con Montalbano), è scesa addirittura al 13,73% nel secondo episodio, come ci ricorda anche Debora.
Insomma, un mezzo disastro. Che peccato!