Luana Ravegnini, rediviva in cerca di riscatto
Quando si dice che la notorietà paga, qualche disperso catodico riappare all’orizzonte. E’ questo il caso di Luana Ravegnini, definita uno dei tre volti femminili “da esperimento” della tv estiva: “Torno in video dopo alcuni anni dedicati alla professione di mamma e mi auguro di non deludere nessuno”. Per rinfrescare le idee, a chi giustamente
Quando si dice che la notorietà paga, qualche disperso catodico riappare all’orizzonte. E’ questo il caso di Luana Ravegnini, definita uno dei tre volti femminili “da esperimento” della tv estiva: “Torno in video dopo alcuni anni dedicati alla professione di mamma e mi auguro di non deludere nessuno”. Per rinfrescare le idee, a chi giustamente si stesse interrogando sulla sua identità, ne ripercorriamo il curriculum post-fidanzamento (si dà il caso, infatti, che la showgirl in questione fosse di antica proprietà Claudio Lippi).
Dopo la fortunata esperienza a Pole Position, troncata da una gravidanza professionalmente fatale, di lei si erano perse le tracce. Qualche contentino, sì, gliel’avranno pure dato, sbattendola nelle fasce orarie più improbabili e al timone dei programmi più dimenticati (Easy Driver, Quizzauto…), ma per il resto di lei ignoriamo qualsiasi altro trascorso televisivo.
Salvo il ritorno mediatico nell’estate scorsa, in cui ha di nuovo fatto parlare di sè, ma in qualità di giornalista. Sì, proprio così, a parte quelle seratine melense in onda in tarda serata su Raidue, la Ravegnini è stata anche una delle penne “più inn” di Leggo, il quotidiano gratuito. Nei suoi editoriali ha più volte insistito sul valore del talento e sparato a zero contro i nullatalenti dei reality. Tuttavia, in un articolo in cui il presupposto di fondo era la caduta libera del fenomeno delle veline, Luana rivolse un nuovo appello. Questa volta contro i bacchettoni, che i reality li criticano però in fondo li guardano. Insomma, fu lei stessa, nel giro di poche settimane, a fare un passo indietro o, dovremmo dire, una vera e propria ammissione di colpa, elogiando le impeccabili Perego e Ventura e quasi scusandosi per aver declinato precedenti offerte da parte dei loro reality. Forse perchè temeva una conversione obbligata alle nuove leggi dello showbiz?
Fortunatamente per lei, visto che non meritava una fine così ingloriosa, è riuscita a salvarsi in tempo, tornando in pista in qualità di conduttrice ufficiale. E’ stata, infatti, scelta come componente di un trio anonimo, di cui proprio lei dovrebbe essere la “veterana” più nota, al timone dell’Italia sul Due estate. Verrebbe, a questo punto, da dire “figuriamoci le altre”, per quanto dalla carriera decisamente più rispettabile visto che Sabina Stilo arriva da Rai Utile e Laura Tecce è una giornalista del dietro le quinte che si è misurata anche a Porta a porta. Sono loro l’alternativa alla replica vacanziera, talvolta più costruttiva di una novità-palliativo, su cui il direttore di rete Marano ha deciso di puntare, onorando la nuova moda del ringiovanimento dello staff Rai (prima la Balivo, poi Eleonora Daniele passando per Lorena Bianchetti): “Sono in tanti quelli che in ferie non ci vanno e hanno quindi diritto ad avere ottimi programmi, a cominciare dall’informazione”. Il programma, infatti, affronterà diversi argomenti. Il primo sarà legato al fatto del giorno con la cronaca e l’attualità ma saranno trattati con un tono più leggero rispetto all’edizione invernale (anche se qualche perplessità sulla consueta serietà del talk-show è del tutto legittima). Sempre a proposito di esperimenti, Marano ha spiegato che la scelta di provare nuovi conduttori, come la giornalista Tecce, è una precisa filosofia della rete: “Anche Infante non era conosciuto al grande pubblico prima di questa trasmissione, eppure adesso lo ritrovate in prima serata. Speriamo che anche queste tre ragazze possono avere e meritare la stessa vetrina”. Sarà, ma io continuo ad essere dell’idea che affidare programmi così importanti a personaggi in erba – dalla credibilità tutta da verificare – per lasciare a casa Paola Saluzzi, Simonetta Martone, Marta Flavi, Maria Teresa Ruta, alcune delle padrone di casa più adatte ad un contenitore del genere, sia una mossa sbagliata oltre che azzardata per un contesto istituzionale come la tv di stato. Insomma, ne avevamo davvero bisogno?