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Non ho avuto di occasione di parlarne prima ma la campagna pubblicitaria insistente (e a tratti irritante) Life is Now di Vodafone (quella che ha ufficialmente pensionato Megan Gale), curata dall’agenzia McCann-Erickson, ha recentemente trovato una conclusione piuttosto loffia, dopo averci fatto intravedere qualcosa di nuovo con i primi spot che avevano come protagonista un

20 Giugno 2006 21:29

Alcui protagonisti della campagna TV Life Is NowNon ho avuto di occasione di parlarne prima ma la campagna pubblicitaria insistente (e a tratti irritante) Life is Now di Vodafone (quella che ha ufficialmente pensionato Megan Gale), curata dall’agenzia McCann-Erickson, ha recentemente trovato una conclusione piuttosto loffia, dopo averci fatto intravedere qualcosa di nuovo con i primi spot che avevano come protagonista un trio di ragazzi capitanato dalla modella brasiliana Natalia Andrade che imperversavano per Los Angeles sulle note della cover di Happy Together eseguita dai fastidiosi Leningrad Cowboys.
Dopo alcuni simpatici spot girati in esterni la campagna si è via via arricchita di nuovi personaggi VIP, alcuni degni di nota alcuni meno, per promuovere l’offerta Vodafone Casa Zero introdotta da The Final Countdown degli Europe.
La prima guest star coinvolta in questi nuovi spot, girati a Roma con la regia di Gabriele Muccino, è stato il capitano della A.S. Roma Francesco Totti, ultimamente un prezzemolino degli spot televisivi (imperversa infatti in TV anche con le campagne Sky e Pringles) che recitava battute degne del suo personaggio concludendo con un incerto “laiffisnàu”. Totti è stato protagonista di ben 3 versioni dello spot, durante cui parlava con il “mister”.
Poi è toccato a Maria Grazia Cucinotta, anche se la sua è stata più una comparsata in quanto non è mai stata “titolare” di uno spot ma lo ha sempre diviso con Francesco Totti.
In seguito è stata la volta di Massimo Lopez che recitava una battuta in cui faceva il verso alla vecchia pubblicità di Telecom Italia di cui anni fa era protagonista impersonando un legionario in procinto di essere fucilato che scampava alla morte chiedendo una telefonata come ultimo desiderio.
Infine è toccato a un Massimo Boldi sottotono, con uno spot poco incisivo e suggellato da uno sgrammaticato “laifs is nàu” del Cipollino nazionale.
Che brutta fine! E meno male che è finita davvero. Si narra infatti di un certo Muccino junior