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Stop allo spot strillato

Abbassa il volume quando c’è la pubblicità. Quante volte vi è capitato di dire/sentire/fare questa semplice azione guardando la televisione? Probabilmente una marea. Il fatto è che non è un’impressione, e ormai lo sappiamo bene: quando va in onda la pubblicità il volume di messa in onda si alza inesorabilmente fracassando timpani e orecchie con

8 Agosto 2006 17:11

PubblicitàAbbassa il volume quando c’è la pubblicità.
Quante volte vi è capitato di dire/sentire/fare questa semplice azione guardando la televisione? Probabilmente una marea. Il fatto è che non è un’impressione, e ormai lo sappiamo bene: quando va in onda la pubblicità il volume di messa in onda si alza inesorabilmente fracassando timpani e orecchie con slogan, jingle, tormentoni che si odiano già al secondo passaggio – a meno che non vogliate dirmi che vi sentite dentro l’happy hour – e battute che nella maggior parte dei casi fanno ridere solamente il manipolo di creativi che le ha partorite.
Be’, se n’è accorto – bontà sua – anche il Ministro Gentiloni, che interviene a chiusa di una serie di rilevamenti effettuati dall’ISCO (Istituto Superiore delle Comunicazioni) che ha indagato sulle fasce orarie 8:30-10:30 e 20:30-22:30. Risultato? L’83% degli spot di RaiUno, Canale5 e La7 (queste le tre reti monitorate) ha un volume più alto di quello del programma nel quale è collocato. La percezione soggettiva dello spettatore rileva il volume superiore nel 57% dei casi.
L’obiettivo dell’intervento di Gentiloni è di porre fine a questo malcostume, peraltro già regolamentato dal Testo Unico della Radiotelevisione che, all’articolo 4, lettera C, comma 1 stabilisce che

le trasmissioni pubblicitarie e le televendite siano riconoscibili e distinte dal resto dei programmi con mezzi di evidente percezione, con esclusione di quelli che si avvalgano di una potenza sonora superiore a quella ordinaria, fermi gli ulteriori limiti e divieti previsti dalle leggi vigenti.

Chissà che l’azione politica non serva a riportare ordine nella selva della comunicazione commerciale, pane e companatico di tutti i network.
[Via Corriere]