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Criminal Minds

TvBlog torna a ospitare con piacere una recensione di Mario A. Rumor, che questa volta ci parla di Criminal Minds Tutti figli di Manhunter. Ricordate lo splendido film di Michael Mann (oggi signor Miami Vice 2006) con William L. Petersen (oggi signor Gil Grissom in C.S.I.) nei panni di un poliziotto che si guadagnava da

9 Ottobre 2006 07:54

TvBlog torna a ospitare con piacere una recensione di Mario A. Rumor, che questa volta ci parla di Criminal Minds

Tutti figli di Manhunter. Ricordate lo splendido film di Michael Mann (oggi signor Miami Vice 2006) con William L. Petersen (oggi signor Gil Grissom in C.S.I.) nei panni di un poliziotto che si guadagnava da vivere (e morire) dando la caccia ai criminali immergendosi nella loro mente? L’ultimo era un tal dottor Hannibal Lecter. E sappiamo com’è andata a finire.

Sono coincidenze e incroci che fanno bene allo spirito telefilo se si può introdurre come merita Criminal Minds, la serie che fonde intuito poliziesco e intrusione preventiva nei cortocircuiti cerebrali di psicopatici e assassini. Là dove i telefilm cult di oggi sono ormai routine arrendevole per cuore e mente, con identico indirizzo (Las Vegas, Miami, New York) e cast a contratto indeterminato, è elettrizzante per lo spirito telefilo di cui sopra cibarsi ogni settimana del respiro controllato e razionale che circola negli uffici della “Unità di Analisi Comportamentale” dell’FBI. Ed è appassionante seguire i casi assegnati alla squadra degli agenti speciali Jason Gideon (superbo Mandy Patinkin) e Aaron Hotchner (Thomas Gibson, ex simpaticone della sitcom Dharma & Greg) con la voglia di intercettare da casa ogni brandello di verità. Elettrizzante soprattutto per l’abilità dispersiva di banalità e luoghi comuni di un genere. Quella squadra, la famiglia acquisita di Gideon, piace per la puntuale competenza e presenza fisica sul luogo del delitto. Piace per la suddivisione dei caratteri con minime dosi di ironia e disarmante serietà. Segreto svelato: ai poliziotti della Tv di oggi piace mettere in mostra un bagaglio cognitivo da far impallidire i colleghi del passato. Tutto diventa più invadente e invasivo e l’autopsia comportamentale scolpita sul piccolo schermo dagli eroi di Criminal Minds un complemento alla disamina del Male. Con risultati da primi della classe.

Mario A. Rumor