LA FESTA ARRIVA…E LA TV?
Ci siamo. La Festa fra un paio di giorni sarà cominciata. Finalmente si alza il sipario. Le polemiche con la Mostra di Venezia si sono smorzate ma bruciano forse sotto la cenere di scambi di collaborazione e simpatia tra le due manifestazioni. Chi segue le notizie e i comunicati stampa, si sarà[…]
Ci siamo. La Festa fra un paio di giorni sarà cominciata. Finalmente si alza il sipario. Le polemiche con la Mostra di Venezia si sono smorzate ma bruciano forse sotto la cenere di scambi di collaborazione e simpatia tra le due manifestazioni. Chi segue le notizie e i comunicati stampa, si sarà accorto che la produzione di informazione è in netto aumento anche per Venezia che manda a dire con continuità le iniziative in corso o imminenti. Venezia vuole vivere al di là dell’estate al Lido, e ci prova. Si tratta di un primo segno che la concorrenza sveglia anche la Laguna.
E la tv? La Festa sarà al centro di un’attenta osservazione e sorveglianza dei vari canali, anche se la parte del leone la farà anche qui, come a Venezia, RaiSatCinema, che comunque sarà circondata da commando televisivi di ogni tipo e caratteristiche. Del resto, non poteva e non può essere che così. Roma è la capitale del cinema e della tv, sono entrambe parte di una industria culturale importante ed egemone nella città, da molti anni a questa parte, malgrado le crisi che finiscono e che riprendono, secondo vecchi e nuovi copioni.
I vecchi copioni sognano l’industria degli anni Cinquanta e Sessanta quando la tv non c’era o comunque non andava al di là della sola Rai. I nuovi sono, per lo più, pagine bianche in cui non si trova una mano autorevole per scrivere qualcosa di valido e davvero innovativo. La politica, centrale a Roma, non ha aiutato molto il cambiamento e anzi ha badato a gestire l’esistente. Nomi e cognomi, i soliti, o i parvenus figli dei soliti noti, occupano i posti e non danno prova di avere idee.
La tv, anzi le televisioni sono nel pieno del soffocamento dei reality o dei talk show, tra risse che ormai vengono preparate come vere e proprie commedie o farse, uno spreco di parole di finta informazione o approfondimento, una disperata devozione all’auditel per via di un rimescolamento del pubblico e di gusti che mutano velocemente. I format sono al centro del caos e delle difficoltà. E in questo campo i formati avrebbero bisogno di essere riformati in profondità. Si somigliano molto l’un con l’altro, specie quando si tratta di quiz. Sono una proliferazione di cloni. Il guaio è che i produttori, gli autori, i dirigenti dei canali lavorano in fretta, con presunzione e superficialità. Erano meglio i vecchi produttori di cinema che mettevano in cantiere un film di Totò dietro l’altro, almeno avevano Totò e noi oggi ci si deve accontentare della sfortunata e ostinata Alba Parietti: chi la ricorda tra i protagonisti, con le sue labbra e le sue tette originali, di “Galassia”, uno dei più clamorosi flop della storia delle tv, di fronte al quale quello di “Wild West” sembra un successone.
Mi dispiace per Alba, generosa, disponibile e ambiziosa. L’avremmo voluta più grintosa con i produttori e gli autori del suo reality che nei confronti degli ospiti di questo o quel talk.
Ci si deve accontentare anche di Gianni Morandi che non va a prendere più il latte ma ha scendere il latte alle ginocchia quando cerca di spremere dalla sua placida e rarefatta emilianità.
Se le tv non stanno bene, il cinema non sta meglio. Un Crialese non fa primavera, anzi, è la conferma di un vuoto che non si colma nonostante guizzi che vengono in ordine sparso qua e là. E’ difficile oggi fare un nome su cui fare tranquillamento assegnamento. E’ difficile oggi distinguere un principio ordinatore della produzione o nelle scelte degli autori. Il panorama è d wild west nel senso che i film escono in modo selvaggio e subiscono penalizzazione selvagge al botteghino.
Ecco. Se la Festa sarà aprire un percorso diverso, anche solo curioso, inquieto, sveglio sarà già molto e si spera che le telecamere, se ci sarà, saprà coglierne gli aspetti che ne scaturiranno. Lo dico perchè sta accadendo davvero che le telecamere si stanno addormentando e tirano avanti a sbadigli. Niente di nuovo sul fronte della informazione o degli approfondimento. Domina l’esempio dei format deformati, dei talk show, della omogenizzazione dei contenuti e degli spunti. Gossip? divismo? glamour?Incredibile. Il livello è sceso. La leggenda è finita, in compenso vanno forte il mobbing, le raccomandazioni, le molestie sessuali.
Cosa vedono le telecamere? Speriamo che la Festa le provochi e non reclami solo “immagine” malata di televisione così com’è.
ITALO MOSCATI