Non saremo mai più uniti come…
Salvatore Ditaranto decide di partecipare al nostro dibattito permanente Di cosa parliamo quando parliamo di televisione, con un pezzo che mi sembra offrire spunti interessanti. A presto per il prossimo intervento.Non saremo mai più uniti come lo siamo stati su “quella deficiente della tv”La chiameremo Post-televisione ma non esiste ancora una definizione scientifica per circoscrivere
Salvatore Ditaranto decide di partecipare al nostro dibattito permanente Di cosa parliamo quando parliamo di televisione, con un pezzo che mi sembra offrire spunti interessanti. A presto per il prossimo intervento.
Non saremo mai più uniti come lo siamo stati su “quella deficiente della tv”
La chiameremo Post-televisione ma non esiste ancora una definizione scientifica per circoscrivere questo nuovo fenomeno. Certe parole nascono per poi essere usate e abusate nelle discussioni che cose dalla natura complessa e complicata. Come la televisione.
È innegabile che sia in corso un cambiamento che spiega l’uso di questo neologismo a proposito di questo passaggio alla digitale che come scrive Federico Di Chio
a migrazione compiuta potremo non riconoscerla più
, sottintendendo la tv.
La rivoluzione copernicana sta coinvolgendo sia il livello di produzione che quello di fruizione. Se da un lato la tv analogica viveva questi due momenti (produzione e consumo) in maniera separata, dall’altro la post-tv incarna un modello dove produzione e consumo sono strettamente collegati se non proprio incorporati. Non a caso il protagonista della post-tv è il Prosumer, ovvero il produttore consumatore (si pensi a Flux.tv o a Theblogtv): si fruisce ciò che si produce, si produce per fruire.
Ma c’è un’ altra osservazione da fare in questa fase tra il non più e il non ancora.
Quella che eravamo abituati a chiamare tv era il flusso fatto di programmi, pubblicità, annunci, promo ecc. che si riversava sugli utenti secondo la logica e unibus pluram – da uno a tanti. Quello cui andiamo incontro è qualcosa di diverso.
Che fine farà il palinsesto generalista? Stanno scomparendo i palinsesti? E il consumo? Prenderemo finalmente atto che il consumatore di testi mediali non è un essere passivo, ma che in realtà sceglie sempre cosa guardare? Nel prossimo futuro ognuno consumerà un prodotto audiovisivo diverso sulla piattaforma che preferisce e con la possibilità di usufruire di programmi, senza per questo sottoporsi ai messaggi pubblicitari o all’impaginazione imposta dal broadcaster il flusso non sarà più tale. Il Blob non farà più paura. Si parcellizza il consumo, l’unità di misura della televisione ri-diventa il frammento (lo avevano già detto Adorno e Horkheimer a proposito dell’industria culturale).
A fronte di queste suggestioni mi preme fare una considerazione. Quando negli Stati Uniti morì Elvis Presley, il critico Lester Bangs scrisse
non saremo mai più concordi su una cosa tanto quanto lo siamo stati su Elvis
. Noi in Italia non siamo mai stati uniti su nulla, anche nella musica abbiamo creato scontri celebri come quello Battisti vs De Gregori, intrattenimento vs impegno e tutte quelle polemiche che siamo bravi a creare e alimentare su tutto e tutti. Ma su una cosa ci siamo sempre trovati d’accordo: la critica a-critica nei confronti del sistema televisivo Rai/Mediaset. Non importa quali programmi siano in onda, quali trasmissioni si guardino e/o si critichino, quali veline, schedine, letterine ecc ci appassionino e ci nauseano. L’importante è finire, tutti insieme, a parlare di televisione. Solo e sempre di tv. Guardiamo gli stessi programmi, zappinghiamo su quel flusso (malefico? benefico?) televisivo e non importa da che parte ci si ritrovi: alla fine un argomento televisivo comune su cui litigare, parlare e discutere lo si trova sempre. E ti senti comunque partecipe di qualcosa in comune, senti di avere un argomento condiviso.
Tra qualche anno con i canali del digitale terrestre, la piattaforma satellitare Sky, la tv di Fastweb, le partite su Rossoalice, le web-tv, i programmi sui cellulari, tra un po’ come faremo? Su cosa ci confronteremo? Vuoi vedere che non saremo mai più uniti come lo siamo stati su quella deficiente della tv?