Tvblog intervista Marco Liorni/2
Pubblichiamo la seconda parte dell’intervista a Marco Liorni (qui la prima) che ripercorre le varie fasi della sua carriera in tv con riflessioni di ampio raggio, dal mestiere di conduttore alle nuove frontiere della multimedialità, compresi blog e Youtube…Proseguiamo con un excursus. La sua carriera professionale è costellata dalla conduzione di svariati programmi televisivi. Ma
Pubblichiamo la seconda parte dell’intervista a Marco Liorni (qui la prima) che ripercorre le varie fasi della sua carriera in tv con riflessioni di ampio raggio, dal mestiere di conduttore alle nuove frontiere della multimedialità, compresi blog e Youtube…
Proseguiamo con un excursus. La sua carriera professionale è costellata dalla conduzione di svariati programmi televisivi. Ma il vero trampolino di lancio è stato Verissimo. Che le è rimasto di quell’esperienza?
Ricordi affettuosi delle persone con cui ho lavorato e poi delle tante emozioni che mi ha dato condurre o fare l’inviato di quel programma.
Dopo l’esordio a Canale 5, l’abbiamo ritrovata su Italia1 al timone di trasmissioni sperimentali come 8 mm, Angeli ed Eroi per caso. Come è riuscito ad adattarsi a contesti e format così diversi tra loro?
In quei programmi ho cercato quello che meritava di essere raccontato o sottolineato. Certo, Angeli è stato molto di più a livello intimistico perché mi ha costretto a scendere molto dentro me stesso. Mi ha fatto bene!
Deve averle fatto bene anche Medici, una rubrica che affronta le malattie dal punto di vista di chi soffre. E’ possibile, in questi casi, separare la componente professionale dalla ricezione umana di quanto si sta vivendo?
Non è possibile mai! Se le separi stai facendo un torto alla persona che ti sta raccontando la sua esperienza, al pubblico e anche a te stesso. Chiaro che devi aiutare chi racconta, canalizzare le emozioni che possono travolgere a volte l’intervistato.
Mi viene in mente una trasmissione che non ha riscosso molto successo, subendo cambi d’orario e chiusura anticipata. Cosa c’era che non andava in Marte e Venere?
C’erano errori nel progetto. Però un quotidiano ha bisogno di tempo per crescere, crearsi un pubblico, capire cosa è giusto fare e cosa no. Marte e Venere era un programma giovane su una rete che in quel momento non aveva un pubblico giovane (Rete4 ndr).
Tra i veterani del video con cui ha compiuto i primi passi, due istituzioni come Marco Columbro e Lorella Cuccarini… I bei tempi in cui erano ancora uniti a Trenta ore per la vita…
Mi tornano ancora in mente la notte in bianco e i pisolini in camerino! Ma soprattutto è stato molto bello lavorare con Lorella, che è una grande professionista, infaticabile… e con Marco, anche lui ha una straordinaria carica umana.
Potrebbe dire lo stesso di una delle conduttrici con cui ha di recente lavorato, Emanuela Folliero? Si trattava peraltro di una rete più defilata come Rete4…
Con Emanuela ho presentato diverse serate, Stelle a quattro zampe, Palermo moda… ci siamo trovati molto bene perché abbiamo lo stesso modo di intendere la conduzione: vivace ed elegante e semplice nello stesso tempo.
Da casa sembrava che la Folliero vivesse male quest’affiancamento…
Davvero??? Non credo proprio però. Nella serata di moda che abbiamo condotto insieme a Comacchio c’erano da ‘coprire’ due set: credo che Emanuela sia stata felice che le abbia dato una mano visto che ogni volta c’erano da fare un centinaio di gradini a salire e a scendere!
Daria Bignardi, Barbara D’Urso, Maria De Filippi. Le donne più importanti a cui è stato affiancato in televisione. Una preferita su tutte?
Una è più intellettuale, l’altra più donna di spettacolo, l’altra passionalmente immersa nel lavoro che fa. Sono molto diverse, ma hanno un tratto in comune: la forza di carattere.
Dopo le parentesi di Saranno Famosi e Diario-esperimento d’amore, pensa che il reality sia nelle sue corde al punto da meritarne uno tutto suo?
Certo: Grande Fratello mi ha dato la possibilità di vivere un programma storico da dentro e di farmi conoscere a un pubblico ancora più largo. Mi piacerebbe presentare un reality mio se andasse nella direzione che credo ora i reality debbano prendere prima di diventare una cosa insulsa e noiosa.
Da telespettatore, che bilancio si sente di fare sulla tv attuale e quali sono i programmi che rispecchiano maggiormente i suoi gusti?
Da telespettatore? Vorrei una tv più varia in prima serata. Più scelte. Con il digitale terrestre e il satellite le scelte in più ci sono, ma anche la tv generalista – che rimane per ora quella seguita dalla stragrande maggioranza delle persone – deve avere il coraggio di proporre cose nuove dando il tempo ai programmi di crescere, di vincere le diffidenze iniziali.
Ha mai fatto un pensierino alla Rai? Se le proponessero di fare l’inviato dell’Isola dei Famosi passando al programma-corazzata della concorrenza, accetterebbe? O preferirebbe fare altro?
A Mediaset sono grato e affezionato, mi ha saputo trovare e valorizzare, ci sono tante persone che sono ottimi professionisti e ormai anche amici veri. Alla RAI o ad altre emittenti ci ho pensato perché ho bisogno di esprimermi, di cimentarmi anche in altro, ma credo ancora di poter trovare a Mediaset la via per poter dare molto di più al pubblico, che è il vero punto di riferimento di tutti noi che facciamo questo mestiere.
Lei è un sincero appassionato della rete e nella scorsa edizione del Gf diede spazio anche ad un blogger tra il pubblico. Le va di esprimerci sue considerazioni e preferenze in merito al blog come mezzo di comunicazione in ascesa?
Sì! Sono un appassionato, è vero. Per i Blog vale il discorso dei reality: ormai non basta il linguaggio a farne qualcosa di interessante, ci vogliono i contenuti anche lì; qualche volta leggo blog molto interessanti, ma ce ne sono parecchi insulsi. C’è altro in Rete di molto vivo: My Space, YouTube dove metti on line i video… Ecco: YouTube è nato, cresciuto ed è stato venduto a cifre astronomiche nel giro di un anno: si può dire qualcosa di definitivo sulla Rete quando le cose marciano a questa velocità? Mi aspetto che la tecnologia nel giro di pochissimo riesca a integrare tutto e che in ogni casa ci sia un apparecchio unico col quale vedi la tv, vai su internet, lavori (almeno per quello che si può da casa ), fai la telemedicina, le commissioni alla Posta o in banca, parli con l’insegnante di tuo figlio, telefoni, sei in comunicazione anche video con i tuoi amici e chissà cos’altro… Tutto facile facile, che lo possano fare anche i nonni! Così per tutti diminuirebbero gli spostamenti, le file assurde, il traffico e le conseguenze del traffico. I tempi inutili non li vogliamo più, dobbiamo trovare il sistema per cancellare i tempi inutili. Hai fatto caso che tutti dicono: ‘non ho tempo’? Beh dobbiamo ricavarci una, due ore al giorno in più di vita nelle quali stare insieme, tranquilli e sereni, con tutte le macchine spente, compresa internet e la televisione!