Natalia Estrada, quando ti tolgono pure Il mammo…
Quando si dice la crudeltà del sistema, Natalia Estrada è stata silurata nel peggiore dei modi. “Basta con Natalia Estrada, non sta più con Paolo Berlusconi”. Così Fatma Ruffini, stando a quanto riportato su Chi, l’avrebbe cancellata dal cast della sit-com Il mammo. Eppure, la nostra ispanica doc non si è data per vinta. E
Quando si dice la crudeltà del sistema, Natalia Estrada è stata silurata nel peggiore dei modi.
“Basta con Natalia Estrada, non sta più con Paolo Berlusconi”. Così Fatma Ruffini, stando a quanto riportato su Chi, l’avrebbe cancellata dal cast della sit-com Il mammo.
Eppure, la nostra ispanica doc non si è data per vinta. E con una telefonata è tornata sul set, dove nel frattempo ha trovato Elisa Triani, ex letterina e valletta sportiva, al suo posto. Verrebbe da dire, stesso curriculum e credibilità sul set? Agli sceneggiatori l’ardua sentenza di questa momentanea convivenza…
E pensare che alla povera Natalia, dignitosa showgirl della tv commerciale, era rimasto solo questo contentino… Le malelingue insinueranno che “recitava” per merito di un pezzo grosso, ma in realtà non si può dire che il suo statuto di first lady avesse giovato alla sua carriera.
Se non l’avete capito, stiamo parlando di una conduttrice eternamente alle prese con un annoso dilemma: continuare per la mia “Estrada” o ritirarmi definitivamente dalle scene? Di una professionista con una sudata carriera alle spalle che, dopo anni di oscurantismo televisivo, era tornata in onda con Il mammo e ora “neanche più quello”.
C’è da dire che la serie, di suo non esaltante, ha ricevuto una collocazione infelice, degna di un tappabuchi altalenante più che di una sitcom che si rispetti. In più, il tentativo di affidarle il preserale della domenica in concorrenza con Il Malloppo di Raiuno si rivelò a suo tempo così fallimentare da non essere più ripetuto.
E’ per questo che Natalia tentò di rientrare nel giro e rimettersi in gioco, rispolverando il cavallo di battaglia che le regalò la vera popolarità: il balletto de Il Ciclone. Quel che più stupì non fu il dejavù disperato in sè, quanto il teatrino in cui Natalia decise di riesumare il suo repertorio latino: l’Arena del Grande Fratello. Per una che per anni ha detto peste e corna dei reality, disdegnandone il ruolo di concorrente agognata e invidiandole quello di conduttrice mancata, più che un controsenso fu un’ultima spiaggia in piena regola. Tra l’altro, non si è trattato nemmeno di un caso episodico, visto che la showgirl si prestò a fare il bis condannandosi puntualmente a un clichè d’annata. Per capire il motivo di tale dèbacle, occorre ripercorrere la fine che aveva fatto Natalia Estrada la quale, vittima a suo dire di un pregiudizio al contrario che l’ha vista smettere di lavorare non appena fidanzatasi con Paolo Berlusconi, aveva trovato un nuovo interesse, dagli sbocchi universitari e professionali, nella passione per i cavalli. Insomma, si era data all’ippica come vocazione d’adozione, consapevole che il suo fare caliente “eres tierra del sol” era stato scardinato da più vincenti e richieste primedonne spagnole, prima tra tutte Vanessa Incontrada.
Di qui nasce il suo dramma occupazionale, quello di una diva che ha fatto il suo tempo e cerca di dare alla vita un nuovo senso. La nostra eroina rappresenta la sola eccezione alla regola che vuole le vips appagate e sistemate con businessmen affermati, con l’abbandono del nido berlusconiano che le aveva professionalmente tarpato le ali più di quanto l’avesse aiutata a spiccare il volo nello star system.
Da allora, l’Estrada ha deciso di cavalcare l’onda del successo ippico in compagnia del suo nuovo fidanzato ad hoc, Andrea Drew Mischianti, presidente dell’Italia Ranch Roping Association, e per coloro che la rimpiangono nelle vesti di garbata intrattenitrice catodica sembra non esserci più speranza (anche perchè il Selvaggio West in tv è già bello che andato).
Ah, nel caso in cui qualche sparuto ammiratore fosse interessato, l’Estrada si rifà con il cinema. Un bel premio di consolazione… considerato che sarà la protagonista femminile di Olè, il film di Natale di Massimo Boldi orfano di De Sica. Riuscirà a reggere l’urto della concorrenza, capeggiata da due donne di grido come la Ferilli e la Canalis?