Mulo Tv Awards
Qualcuno di voi era a conoscenza dell’esistenza del “Mulo Tv“, il Movimento Utenti Laici Organizzati della Tv? Beh, io l’ho scoperto da poco e devo dire che sono rimasta piacevolmente sorpresa e allo stesso tempo divertita. Divertita per l’acronimo che il movimento ha scelto e per il bel muletto che campeggia in home page, che
Qualcuno di voi era a conoscenza dell’esistenza del “Mulo Tv“, il Movimento Utenti Laici Organizzati della Tv?
Beh, io l’ho scoperto da poco e devo dire che sono rimasta piacevolmente sorpresa e allo stesso tempo divertita. Divertita per l’acronimo che il movimento ha scelto e per il bel muletto che campeggia in home page, che ironicamente “richiamano la “bassa manovalanza” di chi scegliendo questo o quel programma di fatto contribuisce a costruire i palinsesti televisivi“; piacevolmente sorpresa perché gli obiettivi del gruppo, ben espressi nel manifesto, sono intelligenti e condivisibili in toto.
Oltre alle classiche news (in ambito televisivo, ovviamente), da mercoledì scorso sul sito del movimento è presente l’elenco dei vincitori dei primi “Mulo Tv Awards“, 5 premi assegnati a personaggi o trasmissioni tv con tanta di motivazione. I premiati sono: Antonio Ricci ed Ezio Greggio “per aver condiviso cosi’ a lungo l’esperienza e il successo di ‘Striscia la notizia’, il format originale italiano piu’ amato dai telespettatori“; Michele Santoro “per il suo nuovo programma ‘Annozero’ ma soprattutto per i cinque anni di battaglie giudiziarie che ha dovuto affrontare prima di rivedere i suoi oltre 3 milioni di affezionati telespettatori”; Fabio Fazio “per la crescita ininterrotta degli ascolti ma anche dei contenuti di ‘Che tempo che fa’”; Milena Gabanelli “autrice e conduttrice tra le piu’ coraggiose e querelate (ma mai condannata) che con ‘Report’ ha appunto riportato sulla Rai l’inchiesta giornalista non sottomessa a questo o quel potere” e infine Extreme Makeover Home Edition per “l’interpretazione del genere reality in maniera davvero costruttiva e non solo speculativa“.
Certo, i premi e le motivazioni possono essere o meno condivisi – io, per esempio, su un paio ho alcune perplessità -, ma per ora le intenzioni del movimento sono buone. Staremo a vedere se riuscirà a crescere, a farsi sentire, ad avere un peso (seppur ridotto) e ad ottenere una qualche forma di riconoscimento da parte delle autorità, come già altre organizzazioni (che ben conosciamo) hanno avuto. Io me lo auguro, perché nel nostro Paese c’è bisogno di nuove “voci”.