Brutta copia
Non tutte le ex “Pupe” si concedono a calendari osè per capitalizzare al massimo gli echi della breve ed effimera fama che ancora le circonda. Qualcuna scende ancora più in basso pur continuando a perseguire maldestramente il suo “sogno”. Delle velleità di Paris Hilton “italiana” la svampita Silvia Abbate ha fatto un marchio di fabbrica.
Non tutte le ex “Pupe” si concedono a calendari osè per capitalizzare al massimo gli echi della breve ed effimera fama che ancora le circonda. Qualcuna scende ancora più in basso pur continuando a perseguire maldestramente il suo “sogno”.
Delle velleità di Paris Hilton “italiana” la svampita Silvia Abbate ha fatto un marchio di fabbrica. La concorrente de La Pupa e il Secchione forniva come vera e propria qualifica professionale quella di “aspirante sosia” della biondina più chiacchierata del mondo. Veste come lei, si trucca come lei, cerca di parlare come lei e si sottopone ad interventi di chirurgia estetica per diventare come lei: una vera ossessione che sarebbe alquanto patetica se non facesse sorridere. Somigliare ad un personaggio famoso non è fatto nuovo, può essere anche un mestiere e l’Italia, come il resto del mondo, è disseminata di persone che inseguendo il mito per un cantante o un attore finiscono per lavorare vendendo la propria immagine solo in quanto presunta copia di quella di una qualche star. Sicuramente la Abbate è la prima sosia (pardon, “aspirante sosia“) di un personaggio famoso per non saper fare altro che mettersi in mostra, provocare scandali e in generale essere bravissima a far parlare di sè in ogni occasione all’interno di un gioco morboso senza fine con i media e l’opinione pubblica ghiotta di gossip.
Bene, avrete visto tutti gli spot della 3 nei quali Paris Hilton (l’originale) agita tvfonini mostrandosi a Claudio Amendola, piacione e compiaciuto, in decine di mise diverse. Insieme a quello Vodafone con il ritorno di Megan Gale e i due “babbi” Totti e Gattuso è fra gli spot più programmati in questo periodo.
Stasera mi è capitato di vedere l’incredibile: lo spot di Silvia Abbate seduta su una poltrona, con hot pants e maglietta celebrativa dell’italia campione del mondo accorciata per mostrare l’ombelico, che agitando un cellulare e ammiccando scompostamente pubblicizza uno dei soliti irritantissimi servizi per l’invio di suonerie, questa volta legate agli inni delle squadre di calcio.
Potete scommetterci: se Paris Hilton diventasse testimonial dell’Ikea Silvia Abbate pubblicizzerebbe il Mercatone Uno (con tutto il rispetto per il Mercatone Uno).