Il grande gioco dell’oca e Jocelyn
Se c’è un personaggio che rimpiango della bella tv di una volta (perdonatemi l’attimo di nostalgia) è Jocelyn. A voler fare un paradosso, perchè mai una vecchia guardia come Guardì è sopravvissuta all’usura del tempo catodico, mentre per un genio poliedrico come il regista in questione c’è stata una battuta di arresto? Nelle mie memorie
Se c’è un personaggio che rimpiango della bella tv di una volta (perdonatemi l’attimo di nostalgia) è Jocelyn.
A voler fare un paradosso, perchè mai una vecchia guardia come Guardì è sopravvissuta all’usura del tempo catodico, mentre per un genio poliedrico come il regista in questione c’è stata una battuta di arresto?
Nelle mie memorie televisive, nonchè nella mia personale e surreale videoteca domestica, ci sono delle chicche a cui tengo molto e tra queste collocherei di sicuro Il Grande Gioco dell’Oca di Jocelyn.
E’ difficile spiegare in termini critici l’effetto di assoluto coinvolgimento che procurava in me la visione di quel programma, ma credo che sia sintetizzabile in una parola che oggi ha perduto il proprio senso più autentico: intrattenimento.
Le trasmissioni di di Jocelyn avevano lo stesso sapore del gioco da tavolo tra amici e forse proprio lui è stato uno dei primi (e dei pochi) a saper allestire dei meccanismi “ludici” ben orchestrati e decisamente originali.
Il game da me menzionato vedeva quattro concorrenti a puntata cimentarsi in un percorso con prove atletiche e di coraggio degne di un corso di sopravvivenza. Lo studio rappresentava una sorta di Disney in miniatura rivisitando le caselle del gioco dell’oca e sostituendo alle innocue penitenze della tradizione impegnative performance, che vedevano i singoli partecipanti misurarsi con pozzi piene di anguille vive, scivoli vertiginosi, una gabbia con funi elastiche, il tunnel dei serpenti…
Ad affiancare lo storico conduttore Gigi Sabani nella prima edizione erano Jo Squillo e Simona Tagli, poi egregiamente sostituite da due conduttrici emergenti come Alessia Marcuzzi e Paola Saluzzi.
Purtroppo nel secondo anno di trasmissione il gioco finì al centro delle polemiche per una denuncia degli animalisti e fu sospeso prima del termine, ma nulla toglie che in tempi di magra televisiva come quelli estivi abbia allietato milioni di italiani suscitando divertimento puro.
Jocelyn ha tentato di ripercorrere lo stesso filone, qualche anno dopo, con un quiz come Sette per Uno, in onda per ben tre estati consecutive su Raiuno, ma a mio modesto parere non ha avuto lo stesso effetto dirompente.
Nel 2004, invece, ho apprezzato su Raidue alle 17.00 il suo quiz sperimentale per un pubblico giovanile, Il duello, che lo ha visto per l’ultima volta nella duplice veste di regista e conduttore.
Peccato che, nonostante si pensasse a una conferma nei palinsesti, di questa trasmissione non ci sia stata più traccia come anche del marchio di fabbrica elegante e creativo di Jocelyn.
Sperando che torni presto a tenerci compagnia con nuove promettenti idee, rivediamoci insieme un montaggio cult tratto dal Gioco dell’Oca con un’irriconoscibile Marcuzzi dalle forme generose…
A seguire, la versione spagnola El Gran Juego de la Oca, importata da Antena3Tv e rivelatasi un grande successo (stando al sito ufficiale il format italiano è stato venduto in 42 paesi).