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Un’altra bellezza per What About Brian

Una cosa è certa: i produttori della serie “What About Brian” hanno buon gusto in fatto di protagoniste femminili. Il telefilm della ABC, ennesima creatura di J.J. Abrams di Lost, che racconta la vita da splendido scapolo di Brian (Barry Watson) e del suo gruppo di amici tutti, almeno all’inizio della prima stagione, sposati o

6 Gennaio 2007 12:13

Una cosa è certa: i produttori della serie “What About Brian” hanno buon gusto in fatto di protagoniste femminili. Il telefilm della ABC, ennesima creatura di J.J. Abrams di Lost, che racconta la vita da splendido scapolo di Brian (Barry Watson) e del suo gruppo di amici tutti, almeno all’inizio della prima stagione, sposati o sul punto di farlo arruola un’altra delle attrici più fascinose del piccolo schermo americano.

Si tratta di un grande ritorno visto che stiamo parlando di Tiffani Thiessen, vecchia conoscenza dei teleschermi anche italiani. Sarà il terzo ruolo “generazionale” per Tiffani che dopo aver interpretato la giovane ed innocente “bella” della scuola in Saved by the Bell (Bayside School in Italia) e la meno innocente Valerie Malone di Beverly Hills, 90210, si ritrova nei panni di una donna in carriera sexy e manipolatrice che lavora nella compagnia di videogames insieme ad uno dei protagonisti storici della serie Dave (Rick Gomez).

Alla seconda stagione stanno partecipando altre due attrici emergenti considerate fra le più affascinanti della tv, Krista Allen e Rachelle Lefevre. Un’occhiata alle loro photogallery su imdb.com vi farà capire che non stiamo parlando a sproposito. La seconda in particolare ha un paio di punti di contatto con la sex-symbol di Lost Evangeline Lilly: una certa somiglianza fisica e la provenienza canadese.

La serie vedeva fra i co-protagonisti il nostro Raul Bova nel ruolo un po’ stereotipato ed imbarazzante dell’italiano bonaccione e appassionato di calcio.
Pare che Bova credesse poco in questo progetto e si sia volontariamente fatto da parte per tornare in Italia mollando la sua parte. All’inizio si era pensato ad un licenziamento ma la faccenda non è del tutto chiara e nello sviluppo degli episodi parrebbe evidente come gli sceneggiatori si siano trovati spiazzati di fronte a questo abbandono, siano stati costretti a prendere tempo e così la sua stessa “fine” (di cui non vogliamo anticiparvi nulla) lascia aperta una vaga possibilità di ritorno.

Chissà che Raul non si stia mangiando le mani visto il successo della seconda stagione attualmente in onda negli Usa, un successo inaspettato visti i dati non incoraggianti della prima stagione composta da soli 6 episodi (vista da noi su Fox Life nel settembre scorso), ma confermato dalla scelta del network che ha via via aumentato il numero delle puntate commissionate passando dalle originariamente 13 previste alle auspicabili 24, “canoniche” per ogni serie che si rispetti.