Striscia vince un’altra battaglia
L’infinita diatriba sulle presunte irregolarità di Affari Tuoi si arricchisce di un ulteriore capitolo. Quando, prima del ritorno della ricostituita coppia Iacchetti-Greggio, Affari Tuoi e Flavio Insinna sembravano dominare negli ascolti senza eccessive difficoltà Striscia decise di riaprire la guerra contro i “pacchi“. Un tema che era stato accantonato dopo l’assalto iniziale al primo Affari
L’infinita diatriba sulle presunte irregolarità di Affari Tuoi si arricchisce di un ulteriore capitolo.
Quando, prima del ritorno della ricostituita coppia Iacchetti-Greggio, Affari Tuoi e Flavio Insinna sembravano dominare negli ascolti senza eccessive difficoltà Striscia decise di riaprire la guerra contro i “pacchi“.
Un tema che era stato accantonato dopo l’assalto iniziale al primo Affari Tuoi dell’ex-amico Paolo Bonolis, ma costantemente cavalcato dalle due associazioni dei consumatori Codacons e Adusbef.
La reazione della Rai questa volta non si era fatta attendere e Del Noce insieme allo stesso Insinna avevano presentato querela per diffamazione nei confronti di Antonio Ricci per la redazione di Striscia, Ezio Greggio in quanto conduttore e Max Laudadio che aveva curato i servizi che lanciavano nuovamente l’accusa di manipolazione del programma di Raiuno.
Oggi è arrivata la decisione del Pm di Roma Pietro Pollidori che ha richiesto al Gip l’archiviazione per l’assenza del dolo nei servizi in oggetto. Una brutta sconfitta per Affari Tuoi che ultimamente, soprattutto con il ritorno di Iacchetti a Striscia, non sembra essere più in grado di vincere la guerra degli ascolti.
Striscia non nasconde la sua soddisfazione per questa decisione e non risparmia l’ennesima stoccata facendo sapere che: “quanto messo in dubbio dal Tg satirico dopo le segnalazioni del Codacons e Adusbef non era certo diffamante e forse meritava, più che una denuncia della Rai, una risposta ai telespettatori che pagano il canone. Del resto, la strana casualità dei super-pacchi fino alle battute finali di “Affari Tuoi” continua, com’è successo ad esempio negli ultimi due giorni con i pacchi da 500.000 e 250.000 euro.”
D’altronde se il pm non intravede la diffamazione in un servizio giornalistico che insinua forti dubbi sulla regolarità del gioco non significa che debba risultare rafforzato il sospetto che qualche cosa di irregolare ci sia. Intanto, però, si diventa liberi di sostenerlo e si sa “la calunnia è un venticello“.