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La sophisticated comedy di Bignardi-Floris

Sembrava di assistere a uno degli scoppiettanti dialoghi che hanno reso celebri le commedie di Katherine Hepburn e Spencer Tracy, coppia che faceva scintille sullo schermo come nella vita. Nel più “modesto” set delle Invasioni barbariche, lontani chilometri e decenni dai salotti della East Coast anni ’40, questa sera un’altra coppia di colleghi, non più

23 Febbraio 2007 22:54

Sembrava di assistere a uno degli scoppiettanti dialoghi che hanno reso celebri le commedie di Katherine Hepburn e Spencer Tracy, coppia che faceva scintille sullo schermo come nella vita. Nel più “modesto” set delle Invasioni barbariche, lontani chilometri e decenni dai salotti della East Coast anni ’40, questa sera un’altra coppia di colleghi, non più attori bensì giornalisti, metteva in scena un pepato e saporito incontro fra pari, senza lesinare ammiccamenti e battutacce.

Da una parte la padrona di casa, una Daria Bignardi più in forma che mai, sciolta e divertente, dall’altra il conduttore del momento, Giovanni Floris, protagonista delle ultime serate televisive “grazie” alla crisi nel governo, un ospite rilassato e divertito.
Dalla presa in giro di routine sull’immagine da “primo della classe” del conduttore di Ballarò al gioco di specchi da insiders del giornalismo (“Tu che sembri così allegra e fai le battute”, dice più o meno lui a lei, “in realtà nascondi una grande concentrazione lì dietro, chissà se imparerò anch’io”, lei abbassa lo sguardo e incassa lieta questa dichiarazione di lesa maestà professionale), velocemente si è arrivati alla domanda “ti depili il torace?” e al botta e risposta “No, adesso mi fate come ad Alemanno?”, “Cosa nascondi lì sotto, una croce della Roma?”, “no, solo tanti peli”, “mmm, tanti peli”. Senza peli sulla lingua, insomma, questa intervista barbarica tra colleghi, ma soprattutto intelligente, curiosa, “costruttivamente fine a sé stessa”, insomma diversa dalla pigra maestosità che talvolta ci si aspetta dal confronto tra due colleghi “arrivati”.

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