Studio 60 on the Sunset Strip
La gente che vede la televisione non è più stupida di quella che la fa. Di Studio 60 on the Sunset Strip abbiamo parlato parecchio tempo fa. Il sottoscritto ci si è avvicinato di recente – mica è semplice stare dietro a tutto – e si è autosomministrato l’usuale overdose di puntate, a dire il
La gente che vede la televisione non è più stupida di quella che la fa.
Di Studio 60 on the Sunset Strip abbiamo parlato parecchio tempo fa.
Il sottoscritto ci si è avvicinato di recente – mica è semplice stare dietro a tutto – e si è autosomministrato l’usuale overdose di puntate, a dire il vero serrate nel tempo come è capitato raramente.
Per chi non sapesse di cosa sto parlando, ecco un rapido riepilogo. Studio 60 on the Sunset Strip è una serie tv americana, in onda sulla NBC dal 18 settembre scorso, che racconta il dietro le quinte di uno show televisivo in diretta che si chiama proprio come la serie: Studio 60 on the Sunset Strip. L’arena setting è sufficiente a far capire quanta televisione ci sia in questa serie, ideata da Aaron Sorkin (noto agli appassionati soprattutto per The West Wing), attore protagonista Matthew Perry (sì, proprio Chandler di Friends), scritta e girata in maniera straordinaria (guardatevi il pilot: un giro di steadycam mentre il pubblico viene preparato alla diretta da uno degli attori del cast, e tutti i personaggi – secondari – vengono presentati).
Nel pilot, il producer del tv-show si esibisce in 53 secondi – tanto dura prima di essere tagliato – di un monologo non previsto in cui il momento più gentile definisce il pubblico lobotomizzato da un network di rotti in culo. Non male, vero? E la scaletta della serie, così come quella dello show che racconta (nell’immagine, uno screenshot) è colma di momenti simili. Ma non basta. C’è la lezione che tutti dovremmo imparare.
Riuscite a immaginare qualcosa del genere in onda in Italia? Io no. Ma non è tanto sulla forza eversiva che vorrei concentrare queste poche righe. Piuttosto, vorrei citare di nuovo la frase di apertura di questo post:
La gente che guarda la televisione non è più stupida di quella che la fa
La pronuncia la bellissima Jordan McDeree (nell’immagine. E’ il nuovo presidente del network NBS che manda in onda lo show, interpretata dall’attrice Amanda Peet). E’ un assunto straordinario, quasi rivoluzionario. Sarebbe bello che autori e produttori televisivi nostrani lo tenessero bene a mente. Forse, in questo modo, ci risparmieremmo un sacco di stalle inguardabili e si vedrebbero in onda trasmissioni fatte con passione, scritte in maniera brillante e intelligente, che non abbiano il problema di lasciar pensare un po’ lo spettatore.
Certo, qualcuno potrà obiettare che Studio 60 va male, che è stato sospeso e che non si sa quando terminerà. E’ vero, gli ascolti sono in calo, negli States, e io credo – senza presunzione – di sapere il perché. E’ quel che Truffaut dice della difficoltà di fare cinema parlando di cinema: è come mettersi nudi davanti alla cinepresa. Stessa storia per questa serie, forse a tratti troppo tecnica. Ma il messaggio è per gli addetti ai lavori.
Tuttavia, i dati Nielsen che riguardano coloro che utilizzano un Digital Video Recorder per registrare i programmi e poi rivederli, segnalano che Studio 60 è il più pre-registrato. Chissà se basterà per vederne la fine.