Colpo di genio: le colpe del flop
Il crollo verticale di Colpo di Genio suggerisce riflessioni. Molto più profonde di quelle che vi avevo proposto qualche giorno fa, interrogandomi sull’opportunità di proseguire nella scelta di riciclare vecchie idee e biasimando il sistema che frappone un gap quasi invalicabile fra le nuove leve e chi detiene il potere decisionale in televisione. Decisioni che
Il crollo verticale di Colpo di Genio suggerisce riflessioni. Molto più profonde di quelle che vi avevo proposto qualche giorno fa, interrogandomi sull’opportunità di proseguire nella scelta di riciclare vecchie idee e biasimando il sistema che frappone un gap quasi invalicabile fra le nuove leve e chi detiene il potere decisionale in televisione. Decisioni che riguardano l’ipotesi di fare qualche cambiamento radicale al programma. O forse, addirittura, di porre anticipatamente fine all’agonia mediatica di un format che, purtroppo, sa di vecchio.
Così, oggi, Del Noce fa sapere che c’è tutto il tempo per decidere – la settimana prossima il programma avrebbe comunque subito uno stop, già previsto per la concomitanza con la partita -, ma che al tempo stesso già domani ci sarà un incontro decisivo con Simona Ventura per decidere le sorti di Colpo di Genio. Il direttore di Rai Uno non nega la fiducia alla Ventura, ma a causa del flop ci sono evidentemente alcune cose da aggiustare. Ammesso e non concesso che sia possibile risollevare le sorti di un prodotto palesemente penalizzato dal pubblico.
Dovremo capire cosa fare in futuro per il programma. Ci sono stati errori di scaletta, comunque si tratta di errori autorali perché la conduttrice è brava.
La colpa, dunque, sarebbe tutta degli autori. Cosa che mi trova d’accordo in minima parte, visto che le responsabilità, quando un programma va male, dovrebbero coinvolgere, oltre ai creatori dello stesso, anche tutti coloro che ne hanno deciso la messa in onda. Ma forse è più semplice trovare il capro espiatorio nel gruppo autoriale, no?
Quanto alla bravura della Ventura, chi la mette in dubbio? Ci sarebbe piuttosto da interrogarsi su quanto sia adatta al ruolo di regina della prima serata di RaiUno: forse tocca ammettere che Simona non è la Carrà.
Poi, in un momento di autocritica – molto velata – Del Noce continua:
C’e’ da riflettere quando il pubblico rifiuta il meccanismo della gara.
C’è da riflettere sì. Speriamo che colgano l’occasione e riflettano anche sul fatto che, magari, non è il caso di riproporre anche il Musichiere e Portobello.