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Pronto, Raffaella? e il gioco dei fagioli

Perchè non si dica che qui si parla solo di reality, una sana amarcord è quello che ci vuole. Quando andava in onda Pronto, Raffaella? il sottoscritto non era ancora nato e probabilmente rivederne oggi le immagini non fa lo stesso effetto, ma proveremo a ripercorrere insieme una delle trasmissioni più pionieristiche della storia televisiva.

21 Aprile 2007 17:38

pronto raffaellaPerchè non si dica che qui si parla solo di reality, una sana amarcord è quello che ci vuole.
Quando andava in onda Pronto, Raffaella? il sottoscritto non era ancora nato e probabilmente rivederne oggi le immagini non fa lo stesso effetto, ma proveremo a ripercorrere insieme una delle trasmissioni più pionieristiche della storia televisiva.
Pronto, Raffaella? fu il primo show ad andare in onda nella fascia del mezzogiorno, precedentemente occupata in Rai dal monoscopio ma in compenso già esplorata con successo da Canale5.
La chiave del successo del programma (che raggiungeva punte di ascolto di 9 milioni e una media di 4.5 milioni) fu l’inedita formula di interazione con il pubblico attraverso le telefonate in diretta, le lettere e i giochi.
Lo studio era arredato come un appartamento e per ognuna delle 150 puntate appariva su una parete di fondo, incorniciata in una finestra, una differente veduta di Roma, che rifletteva anche le condizioni meteorologiche della capitale in quel giorno (alcune soluzioni scenografiche furono poi riproposte nella Domenica In di Gianni Boncompagni).
La Carrà, già showgirl di grande successo, dimostrò tutte le sue qualità umane nel contatto con i telespettatori, che erano fino ad allora abituati a vederla solo come un’inarrivabile starlette del sabato sera.
C’è chi iniziò ad attribuirle addirittura la capacità di fare miracoli, visto che una madre confessò in diretta che la figlia, affetta da disturbi della parola, riuscì a pronunciare ‘Raffaella ti amo’.
Non mancavano le canzoni, i balletti e i momenti comici, ma il vero clou erano i giochi telefonici, tra cui l’ormai proverbiale gioco dei fagioli, che consisteva semplicemente nell’ indovinare il numero di fagioli contenuti in un barattolo.
Di puntata in puntata si creava una suspence sempre maggiore, sia per l’aumentare del montepremi, che per l’avvicinarsi al momento ineluttabile della soluzione dell’enigma, tant’è che Wikipedia parla di una sorta di “orgasmo” televisivo collettivo.
Lo stesso Boncompagni ha poi ammesso che il famosissimo gioco dei fagioli fu copiato da un programma che andava in onda su una tv privata toscana, Tele Libera Firenze, dove era condotto da una giovanissima Cesara Buonamici.
Il successo di Pronto, Raffaella? fu oggetto di studio delle televisioni americana, jugoslava, argentina, francese, spagnola, tedesca e di altri paesi di mezzo mondo. Alcuni paesi come la Germania, la Spagna e l’Argentina ne copiarono il format (quand’ancora era facile usurparne i diritti).
La Carrà si fermò solo una stagione sul progetto, dedicandosi a programmi anche simili (come Buonasera Raffaella) ma in fasce orarie diverse. L’anno successivo il programma, dal titolo Pronto chi gioca?, fu condotto con discreto successo da Enrica Bonaccorti.
Secondo alcuni esperti di comunicazione, con Pronto Raffaella nacque il topos della “Tv nel salotto”, espediente per creare un maggior contatto con il pubblico. La Carrà, in una doppia veste di conduttrice/padrona di casa, era come se invitasse i telespettatori nel suo salotto. Questo tema dell’ambientazione domestica fu riutilizzato in programmi come Tappeto Volante di Luciano Rispoli, e per certi versi anche ne I fatti vostri.
Per rinfrescarvi la memoria, o incuriosire coloro che come me non c’erano ancora, ecco due video cult che meritano sul serio, uno che riproprone il mitico giorno dei fagioli e un altro che assembla tutti i promo d’annata del programma.



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