Blob – Puntata speciale per i 18 anni
E così, anche Blob, una delle creature catodiche più geniali che si ricordino, ha compiuto diciotto anni. Mica pochi, per un programma televisivo. E questa sera andrà in onda alle 23:35 su RaiTre una puntata speciale di 50 minuti, che consiglio vivamente non solo di vedere ma anche di registrare, per conservarla e riguardarla di
E così, anche Blob, una delle creature catodiche più geniali che si ricordino, ha compiuto diciotto anni. Mica pochi, per un programma televisivo. E questa sera andrà in onda alle 23:35 su RaiTre una puntata speciale di 50 minuti, che consiglio vivamente non solo di vedere ma anche di registrare, per conservarla e riguardarla di tanto in tanto.
Ricordo ancora gli esordi, quella sensazione strana nel guardare quel flusso di immagini scelto da qualcun altro che faceva zapping al posto mio, ma uno zapping condensato, ragionato, montato, calcolato. Mai morale, sempre cinico (chi non ricorda la Cinico Tv). Era un pugno allo stomaco, vedere quei primi passi di Blob nella tv tutta lustrini e paillettes dei favolosi anni ottanta del miracolo italiano. Era come se ci fosse, tutto sommato, qualcuno dotato di cervello che improvvisamente avesse carta bianca in televisione. Cosa quasi mai capitata, quasi mai replicata.
Blob è l’apologia dell’uso del montaggio per creare senso dal nonsenso, è il condensato del flusso, è il flusso liofilizzato.
Blob, di Enrico Ghezzi e Mario Giusti, due nomi che per gli appassionati di media e comunicazione non hanno bisogno di presentazioni, rappresenta da sempre una zona franca della tv, per contenuti e concept. Aldo Grasso rilevava qualche giorno fa che lo stesso concept (o format, o anche idea, a seconda dei vosri gusti e inclinazioni) non è esportabile all’estero, perché all’estero per mandare in onda pezzi filmati di altri programmi o network si paga. In teoria anche in Italia, ma Blob fa eccezione (insieme a altre creature che del fuori onda o del repertorio hanno fatto la loro fortuna. Vedi Striscia la Notizia), è un mondo a parte capitanato da quelli che si definiscono un gruppo di anarchici.
E anarchici lo sono davvero, ché in tv, quello che fanno loro, non lo si vede fatto mai.