Ilary Blasi, Iena senza mordente

Se Le Iene è un programma graffiante e Luca e Paolo, pur seguendo alla lettera il copione, hanno verve e grinta, lo stesso non si può dire della compagna presentatrice, Ilary Blasi.
La Blasi è la tipica persona che suscita in me “sentimenti” contrapposti: carina, seria quanto basta e simpatica, è sicuramente un buon esempio di “ragazza della porta accanto”, ma nel contempo lascia parecchio a desiderare per quanto riguarda la conduzione vera e propria. Senza brio, gobbo-dipendente e poco pronta quando i compagni di lavoro fanno una battuta, si è confermata – come sospettavo dall’inizio – inadatta ad una trasmissione come quella che la vede al timone.

Lasciando perdere il suo “stato interessante”, già conosciuto al momento della scelta degli autori di averla come conduttrice, che la rende ancor più “tenera” – come non pensare ad una dolce mammina quando la si guarda? – e meno iena, spesso mi sono chiesta il motivo per cui, dopo l’esperienza negativa del Festivalbar, abbiano pensato proprio a lei per Le Iene. Lo stesso Salvetti al tempo aveva dichiarato che il netto calo di ascolti era dovuto anche ad una scelta di conduttori sbagliata, che non hanno saputo coinvolgere a dovere il pubblico.
Che l’essere la moglie di Totti, quindi molto “in vista”, sia sufficiente per vedersi spalancare davanti le porte dello spettacolo? Chissà, ma vedendo la carriera di Cristina Chiabotto, con Ilary al Festivalbar e ora prima donna a Scherzi a Parte, potrebbe non essere il marito famoso la chiave del successo.

Eppure non voglio bocciare del tutto la Blasi, unica presentatrice del Festival di Sanremo dell’edizione Panariello a non essere sembrata nè troppo piatta, nè troppo sopra le righe. Anzi, se fosse per me le affiderei presto un altro programma, ma uno più adatto a leti: una trasmissione per bambini sullo stile del vecchio Bim Bum Bam. Con il suo background e la sua dolcezza saprebbe sicuramente conquistare i più piccoli.