Passaparola Amarcord: intervista a Damiano Latella
Continuiamo dopo l’intervista al concorrente di Chi Vuol Essere Milionario qualche settimana fa, la nostra rassegna di domande agli ex concorrenti dei giochi a quiz condotti da Gerry Scotti. Oggi è il turno di Damiano Latella, uno dei più giovani campioni di Passaparola.1. Ricordiamo a tutti i nostri lettori chi è Damiano Latella visto che
Continuiamo dopo l’intervista al concorrente di Chi Vuol Essere Milionario qualche settimana fa, la nostra rassegna di domande agli ex concorrenti dei giochi a quiz condotti da Gerry Scotti. Oggi è il turno di Damiano Latella, uno dei più giovani campioni di Passaparola.
1. Ricordiamo a tutti i nostri lettori chi è Damiano Latella visto che sono passati mesi dopo la tua partecipazione a Passaparola.
Damiano Latella, adesso 21enne (20enne quando partecipò al programma ndr), studente di Lingue all’Università di Pavia ma residente a Valenza, in provincia di Alessandria, 21 puntate a Passaparola tra ottobre e novembre 2005 più altre 30 tra dicembre e gennaio nel corso del torneo dei campioni.
2. Quanto hai vinto complessivamente? Cosa ci hai fatto col denaro? Dopo quanto tempo ti hanno consegnato i premi?
Complessivamente ho vinto 144.000 euro lordi, più 11 premi del valore di circa 6.000 euro. Come prevede la legge, che dà un termine massimo di sei mesi dalla data dell’ultima partecipazione, i soldi e i premi mi sono arrivati a casa dopo cinque mesi e mezzo. Beh, col denaro vinto… un po’ ho ristrutturato la mia casa, una parte li ho investiti e un po’ sono ancora a mia disposizione in banca.
3. Sei stato uno dei più giovani concorrenti di Passaparola e ti sei scontrato nel torneo dei campioni con dei veri e propri mostri di bravura. C’è qualcuno di loro con cui ti senti ancora oggi e chi invece non sopporti?
Tutti quelli che hanno avuto voglia e tempo per farlo sono ancora in contatto attraverso un forum (privato!) di Yahoo. Più o meno continuiamo a sentirci tutti, via Internet o per telefono. Devo dire che andiamo abbastanza d’accordo: certo, all’epoca ci furono degli screzi dovuti soprattutto alla rivalità nel gioco e al denaro in palio. Ma tra persone intelligenti alla fine tutto si risolve.
4. Quanto è cambiata la tua vita dopo la partecipazione a Passaparola?
I primi tempi la sensazione era stranissima. A me sembrava che, più che il sottoscritto, l’improvvisa popolarità avesse colpito gli altri, dai bambini ai giovani agli anziani. Addirittura a Praga, dove sono stato poco dopo la trasmissione, mi ha fermato una signora albanese dicendomi: “Ma tu sei Damiano!”. All’estero fa ancora più impressione sentire il proprio nome. Sono stato accolto nella classe della mia maestra delle elementari da un tripudio di gioia quasi imbarazzante. Oggi (per fortuna!) la situazione è tornata nella normalità e difficilmente vengo ancora fermato per strada. E sono contento così.
5. Ci puoi raccontare qualche aneddoto simpatico accaduto nel dietro le quinte?
Non saprei cosa risponderti… Ti posso raccontare delle costumiste che mi avevano vietato di indossare camicie perchè apparissi il più giovane possibile, e della parrucchiera fuori di testa che mi pettinava ogni volta in modo diverso attirandomi le battute di Gerry. Poi i corridoi sono molto stretti e i camerini molto piccoli, per cui in poco spazio devono passare tutti, concorrenti, ospiti e letterine. Anche per questo i concorrenti hanno creato un gruppo e poi continuano a frequentarsi. E poi vedi passare i famosi più vari, da Alba Parietti e suo figlio alla Bonaccorti senza trucco (!), dagli inutili Katia e Ascanio alla splendida Tessa Gelisio, fino a Roberto di Bim bum bam…
6. Domanda tecnica. Molti non sanno come vengano distribuiti i premi nei quiz televisivi, si parla spesso di gettoni d’oro. Ci puoi spiegare bene cosa significhi e come fare per trasformarli in denaro sonante?
Allora, dal premio lordo si toglie subito per legge il 20% di tasse. Poi bisogna pagare il corriere che consegna i gettoni a domicilio, che prende una piccola percentuale in base all’entità di quello che trasporta. Ti arriva una busta simile a quella per i francobolli con dentro gettoni d’oro. Poi sta a te portarli da qualcuno che li compri. E a Valenza non è affatto difficile… Anche il fonditore guarda la quotazione in Borsa dell’oro e valuta i gettoni, trattenendo una commissione. Mi hanno spiegato che c’è una legge che risale ad un Regio Decreto, e che Mediaset non può fare accrediti sui conti correnti perchè è un’azienda privata senza accordi coi Monopoli di Stato, se ho capito bene.
7. Di Passaparola sono andate in onda varie versioni, a quale hai partecipato e a quale avresti voluto partecipare?
Ho partecipato all’ultima, quella senza l’orchestra e senza tavolo, quella in cui prendevano le persone dal pubblico. Certo, mi sarebbe piaciuto partecipare alle edizioni con più spettacolo, col Gadano, con i bravissimi Orioles, ma, visto che non ho affrontato alcun provino per partecipare provenendo dal pubblico, sono molto contento di esserci arrivato comunque.
8. Abbiamo recentemente intervistato Simone Colzani, il quasi vincitore del premio massimo di Chi Vuol Essere Milionario. Cosa ne pensi di questo quiz, differente dalla ruota finale di Passaparola?
Il Milionario è tremendamente ansiogeno perché sei solo, non c’è limite di tempo e questo fa accrescere proprio l’ansia nel rispondere. Nel caso di Passaparola, la ruota è più veloce e l’associazione di idee avviene in maniera più automatica e paradossalmente più semplice. Mi piacerebbe partecipare al Milionario solo per il piacere di parlare con Gerry a ruota libera… Trovo che a volte ci siano delle domande talmente bizzarre da rischiare di cadere su argomenti all’apparenza semplici. E la prima caduta è fatale, al contrario della ruota, dove devi prima battere il tuo avversario e poi pensare a vincere il montepremi.
9. Come sono avvenute le selezioni al programma? Che prove hai dovuto sostenere?
Nelle precedenti edizioni c’era un regolare provino: una ruota al telefono e una in sede a Milano per iscritto. Io invece ho solo telefonato, mi hanno detto che ci sarebbe stato posto 15 giorni dopo negli studi, mi hanno richiesto i dati e mi hanno detto di far parte tra il pubblico. Poi con un po’ di fortuna e abilità sono riuscito a scendere, a giocare alla ruota e a diventare campione, fra l’altro battendo Giacomo, un concorrente davvero bravo, come si è visto nel torneo.
10. Usciamo dal seminato un attimo. Ho saputo che eri stato scelto per partecipare alla Pupa e il Secchione. Come mai non hai accettato e ti sei pentito visto il successo avuto dai secchioni successivamente?
Andiamo con ordine. Passaparola è prodotto da Einstein Multimedia mentre La Pupa e il Secchione era della Endemol. Un giorno di luglio, su segnalazione del “mio” produttore, la redazione Einstein mi chiede se sono interessato ad essere contattato da Endemol per il reality. Lo sventurato rispose… Nel giro di dieci minuti mi richiama Endemol, chiedendomi di tutto al telefono, una sorta di terzo grado. Tre giorni dopo sono andato al provino a Milano, sono piaciuto, hanno insistito tantissimo fino a convincermi a fare un secondo provino a fine agosto, a dieci giorni dall’inizio del programma. So che la produzione voleva avermi in qualità di ex concorrente di quiz e non di studente, e mi spiaceva: mi piace studiare le lingue (al di là delle facili battute…). Non ho accettato soprattutto perché il regolamento non era chiaro, gli autori potevano cambiare a proprio piacimento le regole, come poi è accaduto. Non sono pentito, ho guardato la prima puntata soffrendo parecchio, perché conosco il panico da telecamera: esclamavo O mio dio! peggio di Guendalina del Grande Fratello… Sono contento, credo che col mio carattere non avrei accettato lezioni di moralità impartite dal travestito Platinette alle signorine, o sarei arrivato alle mani con Sgarbi o la Mussolini, esempi illuminanti di decadenza della politica. Fra l’altro, se non sbaglio, adesso le ragazze sono quasi tutte nell’ufficio di Woodcock e i ragazzi quasi tutti a casa loro a continuare la vita di prima. Qualcosa vorrà pur dire…
11. Parliamo di gusti televisivi, cosa guardi e cosa non sopporti?
Per imparare le lingue guardo soprattutto televisione estera, francese e spagnola; quando ho un po’ di tempo per guardare la tv italiana, mi piacciono i talk, ad esempio Le Invasioni Barbariche e Parla con me. Un mio sogno sarebbe farmi intervistare da Daria Bignardi con la meravigliosa “pistola alla tempia” (chissà che non ci legga Endemol Italia… ndr). Adoro Report e i programmi di approfondimento, in generale non mi piacciono i reality e i varietà. Dei reality sopporto quelli in cui c’è un po’ d’azione tipo La Talpa o L’Isola dei Famosi, ma nel Grande Fratello per me non c’è nulla di appassionante, mi annoia tantissimo.
12. Il capostipite dei quiz resta sempre il grande Mike. Ti sarebbe piaciuto partecipare ad uno dei suoi quiz e quale?
Probabilmente mi sarebbe piaciuto partecipare ad un quiz tipo Il Rischiatutto perchè è quello che si avvicina di più alla mia epoca, anche se non avrei detto di no a Lascia o Raddoppia. La differenza però è notevole. Credo che sia più facile preparare una materia specifica su testi specifici che costruirsi una cultura generale. L’unico modo per prepararsi ai quiz odierni è guardarli, guardarli e guardarli. Io ho consumato le videocassette dei campioni di Passaparola…
13. Di solito alla conclusione di un programma si viene chiamati per fare il testimonial o per recitare in qualche fiction. A te è successo, a parte la notizia sulla Pupa e il Secchione?
Beh, di solito… A me non è capitato (reality a parte), non mi ha chiamato nessuno e nessuno mi ha proposto di fare un provino per una fiction. In effetti quasi nessun concorrente di Passaparola ha avuto le stesse fortune di altri giochi a quiz. Secondo me è stato un vero peccato. C’erano dei personaggi molto interessanti che andavano valorizzati meglio. Solo che il preserale non può sforare, i tempi sono calcolati al centesimo, e quindi se ci si dilunga, si taglia in sede di montaggio.
Grazie per la tua disponibilità e ci auguriamo di averti tra i nostri lettori più assidui.
Grazie a te per avere intervistato un ragazzo piuttosto brutto che è apparso in televisione sempre vestito, senza mai piangere e senza mai nominare sua mamma. E non ce ne sono tanti.
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