La coerenza e il destino di Funari
Più volte, su questo blog, ho avuto modo di sostenere in toto il progetto Apocalypse Show, per l’idea, per i contenuti, per il fatto che il programma aveva il merito di riportare in televisione un grande escluso, Gianfranco Funari e godeva della firma di Diego Cugia, oltreché della partecipazione di un grande Fabio De Luigi.
Più volte, su questo blog, ho avuto modo di sostenere in toto il progetto Apocalypse Show, per l’idea, per i contenuti, per il fatto che il programma aveva il merito di riportare in televisione un grande escluso, Gianfranco Funari e godeva della firma di Diego Cugia, oltreché della partecipazione di un grande Fabio De Luigi.
Questo sostegno però non è andato di pari passo con il volere del pubblico, che ha decretato un affossamento del programma, preferendogli La Corrida, protagonista di un’edizione straordinaria in termini di ascolti.
Significherà, forse, che la gente non ha voglia di pensare, il sabato sera, davanti alla televisione? Può darsi, può darsi che tutto dipenda da una collocazione sbagliata in palinsesto. Può darsi che esista veramente quel pubblico del sabato sera cui propinare solo ed esclusivamente forme di intrattenimento leggere che più leggere non si può.
Come ha rilevato qualcuno, i dati sono gli stessi ottenuti dalla Ventura con il suo Colpo di Genio prontamente cancellato dai palinsesti. Per coerenza, dunque, devo ammettere che nonostante la mia dichiarata partigianeria non posso condividere questa scelta. Apocalypse Show è stato bocciato dal pubblico e avrebbe meritato, ahimé, una chiusura anticipata. Capire perché ciò, a quanto pare, non avverrà, richiederebbe un’analisi di meccanismi, convenienze e interessi che probabilmente non ci è dato conoscere. Tuttavia è perlomeno necessario rilevare una mancanza di coerenza nelle decisioni prese dai signori di RaiUno. A meno che, una volta avviato il meccanismo di autodistruzione di Apocalypse Show, non lo si dovesse per forza portare a compimento per necessità e per mancanza di tappabuchi.