Top of the spot – Vigorsol
Si parla anche di pubblicità, su uno dei neonati in casa-blogo, Artsblog. Su cui, si ripropone l’annoso dilemma che riguarda l’arte, la creatività, il messaggio pubblicitario, il buon gusto e tutto quel che vi può venire in mente. Il tutto, scaturito, ovviamente, da una delle pubblicità recenti[…]
Si parla anche di pubblicità, su uno dei neonati in casa-blogo, Artsblog. Su cui, si ripropone l’annoso dilemma che riguarda l’arte, la creatività, il messaggio pubblicitario, il buon gusto e tutto quel che vi può venire in mente. Il tutto, scaturito, ovviamente, da una delle pubblicità recenti più discusse, quelle dello scoiattolino flatulente della Vigorsol, che vi riproponiamo dopo il continua casomai ve la foste persa.
La campagna è stata realizzata dalla Bbh. Dev’essere per questo humor britannico che lo spot lascia perlomeno interdetti. Certo è che se l’obiettivo era quello di far parlare dello spot, be’, è un obiettivo più che centrato. Ma l’obiezione più che naturale è: uno spot non dovrebbe far parlare del prodotto, e curarne l’immagine?
Sì, certo. Ma il target del chewing-gum, evidentemente, secondo i creativi ride per una banale emissione di gas intestinali. Qui, piuttosto, si ride per i commenti in merito di Luciana Littizzetto, che sbeffeggia, a modo suo, i creativi.