L’indiscrezione: Mimun al TG5
Da Wittgenstein, il blog di Luca Sofri, viene dato eco ad una notizia pubblicata su Digital Sat Magazine piuttosto rilevante. Prende forma una clamorosa sostituzione al vertice del TG5, il tg di punta delle reti Mediaset. Si tratterebbe del ritorno di Clemente Mimun dopo i 4 anni di vice-direzione proprio al TG5 fra il ’91
Da Wittgenstein, il blog di Luca Sofri, viene dato eco ad una notizia pubblicata su Digital Sat Magazine piuttosto rilevante. Prende forma una clamorosa sostituzione al vertice del TG5, il tg di punta delle reti Mediaset. Si tratterebbe del ritorno di Clemente Mimun dopo i 4 anni di vice-direzione proprio al TG5 fra il ’91 e il ’94 sulla poltrona attualmente occupata da Carlo Rossella.
Dopo gli 8 anni al TG2 e i 4 alla guida del TG1 Mimun si confermerebbe una sorta di totem fra i direttori di Telegiornali, questo nonostante (o forse proprio per) le critiche di faziosità, dirigismo e una certa tendenza ad “ammorbidire” il taglio delle notizie quando risultano scomode ai potenti (specialmente quelli di centrodestra). Esemplare il caso del violento litigio al parlamento europeo fra l’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e l’eurodeputato Martin Schulz nel 2003, quando di fatto il TG1 censurò la violenta reazione del politico italiano, così come è esemplare il caso del “montaggio” fra l’intervento, sempre di Berlusconi, all’assemblea generale dell’Onu e gli applausi scroscianti in realtà destinati a Kofi Annan.
Tutto questo senza parlare dell’invenzione del celebre “Panino” utilizzato nelle interviste ai politici (giochetto che favorisce invariabilmente la frammentazione e la dispersione dello spazio riservato alle opinioni dell’Opposizione) e della spiccata tendenza all’Infotainment adottato come sistema, tanto per far capire, dallo pseudo telegiornale di Mario Giordano, Studio Aperto e da cui l’attuale TG5 sembra già essere stato contagiato.
L’indiscrezione è piuttosto dettagliata visto che per il passaggio di consegne pare sia già stata fissata una data precisa, quella del prossimo 2 Luglio. Per Rossella si tratterebbe di una bocciatura indolore visto che per lui sarebbe già pronto il posto di Presidente della Medusa, la casa di produzione cinematografica del gruppo Mediaset.
Basterà quindi attendere ancora un mese e mezzo per sapere quanto c’è di vero.