APPUNTI SULLA POST TELEVISIONE (18)- ROMAN, PICCININI, QUESTA E’ TV…
Chiedo scusa. Mi intrometto. Sapete come sono i pomeriggi delle televisioni non solo generaliste delle domeniche. Noiosi. Chiudo una pagina di lavoro al computer, accendo il televisore, vado su Italia1, un canale che complessivamente mi piace, è vivace. Mi imbatto in una scenetta inclusa nel tg. Mostra il regista polacco Roman Polanski che partecipa ad
Chiedo scusa. Mi intrometto. Sapete come sono i pomeriggi delle televisioni non solo generaliste delle domeniche. Noiosi. Chiudo una pagina di lavoro al computer, accendo il televisore, vado su Italia1, un canale che complessivamente mi piace, è vivace. Mi imbatto in una scenetta inclusa nel tg. Mostra il regista polacco Roman Polanski che partecipa ad un incontro stampa , con altri grandi maestri che sono stati convocati a Cannes per celebrare i 60 anni del Festival. Vedo dietro di lui il nostro Nanni Moretti. Ad un certo punto Roman, autore che amo molto, dopo avere ascoltato le domande dei giornalisti, si alza e dice: “Meglio andare a mangiare”. Ce l’ha, e lo dice, con le domande e i giornalisti.
Chi come me frequenta i festival sa che gli incontri stampa sono spesso dolorosamente lancinanti nel bla bla, non ne esce nulla, solo aria fritta. Ci voleva che Roman, persona certamente sensibile, desse un segno di protesta e abbia preferito qualche ristorante sulla Croisette all’aria fritta del Palazzo del Cinema, tutto chiacchiere e cinema sparlato. Peccato che non si sia unito a lui l’amico Moretti che, anni fa, ai microfoni di Piazza Navona a Roma, davanti ai potenti della sinistra, se ne uscì con una frase che fece male: “Con questi qui, con queste facce non vinceremo mai”. Le facce sono quelle da bunker, sono ormai dovunque, ne ho parlato negli Appunti 17. Vai a vedere.
Mi stacco dal televisore, riprendo a lavorare, poi torno. Ho dimenticato di dire prima che nel tg con l’alzata di Roman hanno mandato in onda un brillante servizio in cui compaiono altre incazzature celebri, ad esempio quella di Trapattoni contro un giocatore tedesco, in tedesco perfettamente maccheronico, di nome Strunz, credo; incazzatura bissata sempre in tedesco, un pò meno maccheronico, in Austria.
Quando riaccendo la tv, sempre su Italia 1, Sandro Piccinini mostra un filmato a tradimento sulle panchine di Empoli e Reggina, con Cagni che – a lettura labiale – esprime giudizi taglienti, si fa per dire, a destra e a manca. Non entro nel merito sportivo. Anche in questo caso, come in quello di Polanski, mi interessa la reazione in diretta.
Conclusione. Oggi che non vanno gli spettacoli confezionati, reality compresi, forse bisogna cambiare la frequenza o meglio la caccia in tv, quella che sembra più attenta e pronta anche tecnicamente. Cose da “you tube” che stanno tra la clamorosa “Corrida” e le Paperissime di qualità l’animale uomo si esalta nelle reazioni, nelle emozioni dirette. Copioni rapidi ed efficaci che costano solo la spesa delle macchine, niente Siae, niente contratti ad personam.
Ci pensino le facce da bunker che progettano (?) il futuro.
ITALO MOSCATI