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La Satira che ci manca…/2

Continua la nostra rubrica, l’angolo della nostalgia, per la Satira che c’era e che non c’è più. Le spezzone che vi proponiamo è tratto da uno dei programmi satirici più particolari mai andati in onda in Italia, stiamo parlando de Il Caso Scafroglia, ideato e realizzato praticamente in solitaria da Corrado Guzzanti con la collaborazione

30 Maggio 2007 09:30

Continua la nostra rubrica, l’angolo della nostalgia, per la Satira che c’era e che non c’è più.
Le spezzone che vi proponiamo è tratto da uno dei programmi satirici più particolari mai andati in onda in Italia, stiamo parlando de Il Caso Scafroglia, ideato e realizzato praticamente in solitaria da Corrado Guzzanti con la collaborazione della sorella meno nota, Caterina, recentemente impegnata con la Gialappa’s Band su Italia 1 e di Marco Marzocca, storico collaboratore sin dai tempi del primissimo Avanzi.

Il Caso Scafroglia, in onda in seconda (quasi terza) serata su Raitre, era un esperimento che vedeva Guzzanti cimentarsi in un programma che fosse tutto suo, meno istituzionale, senza gli interventi della eterna conduttrice stralunata Serena Dandini a spiegare, a rendere palesi le contraddizioni, i paradossi della comicità, delle imitazioni e dei personaggi di Corrado.
Il risultato era geniale, fuori dagli schemi tradizionali della satira televisiva, ed ebbe un ottimo seguito considerata l’orario e il giorno di programmazione infrasettimanale.

Stavolta vi propongo un video con un personaggio “anonimo”, un mafioso, posto all’interno di un aula di tribunale immaginaria in compagnia del suo giovane nipote picciotto mentre vaglia da dietro le sbarre il collegio dei Giudici assegnati al suo caso. Obiettivo dello sberleffo era la legge sulla modifica dell’articolo del codice penale che stabilisce le ragioni valide per la ricusazione del Giudice. Lo sketch rende in maniera efficacissima ed esilarante la triste realtà della nostra disastrata giustizia, spesso imbrigliata nel garantismo più sfrenato per gli accusati, dimenticando quello per le vittime dei crimini.