La nuova Isola e i primi nomi fasulli
E’ solamente il 20 giugno, ma tra repliche, soap tedesche e programmi che non tirano, la tv pare essere già morta e sepolta. Ecco allora che si inizia a parlare del futuro, della prossima stagione televisiva, di reality che verranno e, ovviamente, di possibili concorrenti.La prima conferma, giunta qualche settimana fa, è che L’isola dei
E’ solamente il 20 giugno, ma tra repliche, soap tedesche e programmi che non tirano, la tv pare essere già morta e sepolta.
Ecco allora che si inizia a parlare del futuro, della prossima stagione televisiva, di reality che verranno e, ovviamente, di possibili concorrenti.
La prima conferma, giunta qualche settimana fa, è che L’isola dei famosi avrà una nuova edizione (la quinta per la precisione) e sarà ancora una volta condotta da Simona Ventura, tornata con le pive nel sacco a RaiDue dopo il flop di Colpo di genio e le porte in faccia.
In questi giorni all’Isola sono stati associati vari nomi che avrebbero dovuto, secondo le indiscrezioni, partecipare alla prossima edizione del programma. Si tratta(va) di Azouz Marzouk e di Ilona Staller in arte Cicciolina, personaggi di sicuro “impatto”. Ma la smentita da parte di Magnolia non si è fatta attendere:
La notizia secondo cui il signor Azouz Marzouk e la signora Ilona Staller potrebbero fare parte del cast della prossima edizione dell’Isola dei famosi e’ del tutto priva di fondamento […] nessun contatto e’ intercorso con il signor Marzouk e con la signora Staller, le cui candidature non rientrano nella linea editoriale del programma
Sugli altri nomi fatti dal settimanale Chi – Federica Moro e Natalia Mesa Bush – invece Magnolia non si pronuncia, quindi potremmo pensare ad un fondo di verità.
La smentita su Marzouk, marito e padre di due delle vittime della strage di Erba, mi fa tirare un sospiro di sollievo. Il pensiero di vederlo allegro e spensierato a fare il naufrago grazie ai nuovi amici Fabrizio Corona e Lele Mora mi metteva tristezza.
Certo, tutti hanno diritto di rifarsi una vita dopo una tragedia del genere, ma io – telespettatore – ho un altro diritto: quello di potermi godere uno spettacolo scanzonato senza dover continuamente pensare alle tragedie altrui. E scusate la “crudeltà”.