Sky per un nuovo assetto di Auditel
Da pochi mesi Sky è entrata ufficialmente nelle rilevazioni Auditel, secondo alcuni evidenziando risultati piuttosto modesti, secondi altri dimostrando la sua capacità di penetrazione fra gli italiani oltre le più rosee aspettative. Punti di vista.Fatto sta che le difficoltà della tv satellitare di Murdoch ad entrare nel Consorzio di Auditel, difficoltà rappresentate dalla sfiducia nell’attuale
Da pochi mesi Sky è entrata ufficialmente nelle rilevazioni Auditel, secondo alcuni evidenziando risultati piuttosto modesti, secondi altri dimostrando la sua capacità di penetrazione fra gli italiani oltre le più rosee aspettative. Punti di vista.
Fatto sta che le difficoltà della tv satellitare di Murdoch ad entrare nel Consorzio di Auditel, difficoltà rappresentate dalla sfiducia nell’attuale assetto societario, restano tutte in piedi e suscitano ancora una forte contrarietà e una volontà di cambiamento palesata in ogni occasione utile.
L’ultima in ordine di tempo è un’intervista concessa a Michela Tamburrino de La Stampa da Tullio Camiglieri, direttore dei rapporti istituzionali di Sky.
Senza lanciare apertamente accuse Camiglieri fa una proposta precisa sul riassetto di Auditel:
Noi abbiamo proposto un assetto Auditel totalmente diverso: un terzo della proprietà alle televisioni, un terzo agli investitori pubblicitari, un terzo a soggetti indipendenti. Ci troviamo di fronte a un cambiamento epocale, non esiste più solo la piattaforma terrestre ma la tv via cavo, la satellitare, telefonia mobile, digitale, tutte queste nuove piattaforme vanno monitorate. Inoltre ridimensioniamola quest’Auditel ritornando al suo valore primo, uno strumento utile soprattutto agli investitori.
Nel mirino di Sky c’è la percentuale di Auditel detenuta dai due soggetti concorrenti, Mediaset e Rai, che attualmente supera il 60%, fatto che certo non garantisce la terzietà e la trasparenza della società deputata alla rilevazione dei dati d’ascolto.
Camiglieri risponde senza scomporsi anche alla provocazione della giornalista che vede nel prossimo inserimento nei palinsesti di Sky Vivo l’onnipresente Maurizio Costanzo il tentativo di Sky di andare a caccia di una fascia di telespettatori che sia meno “elevata”, da un punto di vista del grado d’istruzione e del reddito, di quella usualmente preferisce la Pay Tv alla tv generalista e rilancia:
E’ solo l’inizio tra le nostre tante strategie per la prossima stagione c’è l’aumento progressivo dei canali e dell’offerta in alta definizione. Svilupperemo il PVR, un decoder in grado di registrare che permette all’utente di farsi un palinsesto personale. E poi l’offerta ai bambini che sarà molto rafforzata; sono loro le nostre generazioni di riferimento, i telespettatori del presente e del futuro e sono loro a dover essere introdotti verso l’abitudine all’offerta multimediale. E poi lo sport, sempre di più: i mondiali di rugby, la Formula 1 offerta in modo innovativo, interattivo.