Ricucci e il G8 a Matrix
Che l’informazione non vada in vacanza, si era capito. Ed è un bene, dico io. Soprattutto se Matrix ritorna nei ranghi e, abbandonata una certa sperimentazione, torna a fare il suo. In particolare, la serata, dopo le 23 – giusto il tempo di sbollire la calura per dedicarsi a due argomenti di quelli pruriginosi –
Che l’informazione non vada in vacanza, si era capito.
Ed è un bene, dico io.
Soprattutto se Matrix ritorna nei ranghi e, abbandonata una certa sperimentazione, torna a fare il suo. In particolare, la serata, dopo le 23 – giusto il tempo di sbollire la calura per dedicarsi a due argomenti di quelli pruriginosi – riserva un paio di argomenti decisamente interessanti e di attualità, ma di quella seria.
Ospite in studio Stefano Ricucci, che (cito testualmente dal comunicato stampa) racconterà la sua verità.
Resta da capire se sarà una verità che riguarda borsa, finanza, scalate e intercettazioni oppure se si concentrerà sul fallimento del suo matrimonio con Anna Falchi che di questi tempi spopola sui quotidiani e distoglie per bene le attenzioni da tutto il resto (del resto, d’estate basta chieder gelati per sviare l’interesse del pubblico dai grandi temi, no?).
A seguire, si torna a parlare di Genova e del G8: del resto, dopo i recenti accadimenti, culminati con un’indagine nei confronti del capo della polizia De Gennaro, e dopo le ammissioni che hanno confermato i pestaggi, non poteva essere altrimenti. Così, Matrix propone immagini inedite (il fatto che possano ancora esserci documenti inediti relativi a quei giorni, fra i più neri della storia recente d’Italia, mi colma d’indignazione) dei fatti della Scuola Diaz, nella notte in cui si consumaroni i pestaggi di cui sopra.
Update: ieri sera, come ci segnala un lettore, è andato in onda un approfondimento sui fatti del G8, a cura de La storia siamo noi. Titolo dello speciale: Il Vertice Maledetto – G8: un disastro evitabile?
La puntata, ovviamente, prendeva le mosse dalle dichiarazioni rilasciate il 13 maggio scorso da Michelangelo Fournier, all’epoca vice questore aggiunto del Primo Reparto Mobile di Roma:
Sembrava una macelleria messicana…quando sono arrivato nella scuola ho visto quattro poliziotti, due in divisa, due in borghese che al primo piano infierivano su una decina di persone a terra, non erano miei uomini.
Per chi se la fosse persa – come, ahimé, il sottoscritto -, la puntata è disponibile online.