TvBlogger per l’estate/11
Oggi per il TvBlogger per l’estate, è la volta di un articolo che critica forse l’artista più poliedrico della televisione italiana. Onore al merito e al coraggio quindi del nostro affezionato lettore Expedit che evidentemente non teme di sfidare gli strali dei commentatori più accaniti anche per l’eccessiva lunghezza del post. 🙂E se cominciassi a
Oggi per il TvBlogger per l’estate, è la volta di un articolo che critica forse l’artista più poliedrico della televisione italiana. Onore al merito e al coraggio quindi del nostro affezionato lettore Expedit che evidentemente non teme di sfidare gli strali dei commentatori più accaniti anche per l’eccessiva lunghezza del post. 🙂
E se cominciassi a non sopportare Fiorello?
di Expedit-Boris
Istrionico, geniale, arguto e simpatico. Di chi parlo? Di Rosario Fiorello, uno dei più “giovani” prodotti della nostra televisione, in termini di intrattenimento e varietà. Non si può di certo negare il suo talento. Può non far ridere, può offrire una comicità non consona alla nostra indole, ma è difficile che si trovi per strada una persona che esplichi un “odio mediatico” nei suoi confronti, come accade invece per tanti altri personaggi televisivi. Galeotta fu quella ospitata da Raffaella Carrà, nel periodo di pieno regime del suo “Carramba”, dove l’artista siciliano riuscì ad esprimere in pochi minuti tutto ciò di cui era capace. Riuscire a dissacrare il gioco della sfera utilizzato per far partire il contatore, fu compito non semplice; ma lui, grazie alla sua innata verve, ci riuscì, con grande stupore e divertimento sia del pubblico che della stessa Raffaella Carrà. Era uno dei suoi primi passi in Rai, dove sarebbe approdato definitivamente dopo il flop di “Superboll”, preserale di Canale5 battuto a suon di ascolti dall’ “In Bocca Al Lupo” dell’ormai inossidabile Carlo Conti su RaiUno.
Sicuramente quella performance favorì la nascita di alcuni progetti nei piani alti di Viale Mazzini. Poco dopo infatti, la dirigenza Rai, con la produzione della Ballandi, decise di affidargli un compito molto arduo. Tra lo scetticismo generale, a Fiorello fu affidato un sabato sera di RaiUno, nella stagione primaverile. Molte furono le critiche, secondo le quali Fiorello non sarebbe riuscito a reggere una intera prima serata, e per di più in una serata particolare sulla rete ammiraglia delle televisione di Stato. Il suo “Stasera pago io” ripagò davvero tutta la fiducia accordatagli. Ascolti eccellenti premiarono lui e la Rai per il coraggio manifestato. Parlo di coraggio, perché di certo in quel periodo Fiorello non godeva di tutta la stima del pubblico di cui invece è dotato ora. E fu qui che, in effetti, Fiorello intraprese la lunga ascesa professionale, sino a giungere al successo odierno. Visto il gradimento della prima edizione, altri due show sono seguiti dello stesso genere, sempre di sabato sera e sempre con grandi ascolti, indipendentemente dalla programmazione della concorrenza che, offriva comunque pezzi grossi del calibro di Gerry Scotti con la sua “Corrida”, e Maria De Filippi con il suo coriaceo “C’è posta per te”. L’ultimo show risale alla primavera 2005. Dal Teatro delle Vittorie in Roma, Fiorello ci offrì “Stasera pago io- Revolution”, un semplice motivo per lasciare accesso il videoregistratore il sabato sera. Decisamente imperdibile.
Ed ora? E’ proprio questo il punto. Da allora non se ne sono avute più tracce. Fiorello, da questo ultimo show, è comparso ufficialmente in televisione nel ruolo di protagonista, solo due volte, proponendo la trasposizione televisiva della sua trasmissione radiofonica “W Radio2”, ribattezzata per l’occasione “W Radio2 e un po’ anche RaiUno” insieme al suo fido amico Marco Baldini. Entrambi grandissimi successi sia in termini di ascolto che in termini di puro gradimento. Basti pensare all’ascolto del secondo appuntamento, ben 10.336 milioni di telespettatori con il 35,86% di share,un vero boom. Grande divertimento del pubblico, anche in virtù della stravagante partecipazione di Mike Bongiorno, nel ruolo di eterno frastornato, ruolo che recita tanto bene, quanto poi in realtà non lo sia. Fiorello si dimostra da allora sempre più allergico alle telecamere. Puoi ospitarlo quante volte vuoi, puoi “pregarlo” ufficialmente mediante conferenze stampa, ma lui è l’unico che riesce a tener testa a persone come Pippo Baudo, negando puntualmente la sua partecipazione. E’ proprio questo il punto su cui vuole incentrarsi la mia riflessione. Come è possibile che un artista di tale bravura possa pensare di rifiutare la televisione? E pur vero che ognuno ha le proprie affinità. Probabilmente lui si trova molto di più a suo agio negli studi di RadioRai, però di certo deve ringraziare la televisione che lui oramai tanto critica, se c’è quella poltrona che lo aspetta. Ha dimostrato di possedere un po’ di incoerenza il caro Fiorello. Più volte ha affermato di aver paura della sovraesposizione televisiva, ed invece ce lo ritroviamo in più di una pubblicità, a districarsi tra automobili e telefoni, bombardandoci ininterrottamente con la sua inconfondibile voce. Per non parlare poi degli innumerevoli tapiri e servizi ad-hoc che “Striscia la Notizia” gli dedica. Quindi di pericolo di sovraesposizione proprio non si può più parlare. Credo che si rischi più l’inflazione comparendo decine di volte al giorno, che realizzando uno show e qualche ospitata, o sbaglio?
Immancabili gli inviti a Sanremo. Prima da parte di Bonolis, declinato sin dall’inizio con conseguente educata polemica, e poi da parte di Pippo Baudo, che ogni anno ormai tenta il tutto per tutto per portare Fiorello su quel famoso palco del Teatro Ariston. E tranne che nel 2003, dove Fiorello aprì lui stesso una puntata del Festival, l’artista siciliano non ha mai più posto piede su quel palco in corrispondenza della manifestazione canora. Ed allora chissà quanti di voi ora staranno pensando:”ma che cosa vuoi, se lui non vuole andarci, sarà pur libero, no?”.
Sì, certo. La libertà è un diritto fortunatamente riconosciuto a tutti, ma perché Baudo deve sudare sette camicie invano per portarlo all’Ariston, e dico Ariston, e poi te lo ritrovi alla prima puntata della riapertura di un famoso e storico talk in seconda serata ad offrire una sua simpatica incursione?
Sembra ormai rinchiuso nella sue torre d’avorio degli studi di via Asiago, dove ogni giorno ci offre una simpaticissima trasmissione radiofonica. Sembra quasi divenuto una entità superiore. Quante volte leggiamo sui giornali cose del tipo “Fiorello ha detto che” oppure “Da Fiorello è andato tizio che ha affermato che….” ancora “Fiorello si è espresso negativamente riguardo…” ancora “Fiorello ha chiamato Bongiorno per chiedergli se…”….
Allora io mi chiedo, mi sono perso qualche passaggio, o Fiorello è ancora solo un personaggio televisivo?
La mia impressione è che Fiorello stia utilizzando già da tempo la “tecnica Mina”. Mi spiego meglio. Far sentire la sua voce, rendersi comunque partecipe a fenomeni televisivi e non, rilasciando dichiarazioni, così come Mina offre su Vanity Fair, ma senza apparire. In questo modo il personaggio acquisisce un tono particolare, ancora più da artista. Quell’artista di cui, una eventuale ospitata, acquisisce ancor più valore. Ed è qui che interviene il titolo del mio post. In questa versione Fiorello non mi piace più. Non gradisco molto questo suo comportamento, e ciò, almeno per quanto mi riguarda sta inficiando anche riguardo la simpatia che nutrivo in larga misura nei confronti del suo personaggio e soprattutto della sua persona. Questo continuo “effetto elastico” che utilizza nelle sue centellinate ospitate proprio non lo reggo. Basti pensare a quest’ultimo Sanremo. Quante volte abbiamo ascoltato dalle cronache “Forse stasera una bella novità, Fiorello forse sarà sul palco…”, favoletta che si è ripetuta dal martedì fino alla finale del sabato, dimostratasi poi una bufala colossale. Ed allora mi chiedo, non è che il successo abbia contribuito a un po’ di mitomania? Non è che forse Fiorello sia salito troppo presto su un gradino che ancora non gli compete? Quel gradino dal quale giudica tutto e tutti, e che forse andrebbe lasciato, almeno per qualche minuto ad altri, in modo tale da lasciarsi un attimo giudicare? Se ritieni che la televisione sia un mondo che non ti appartiene, non nelle tue corde, te ne distacchi totalmente. Legittima la sua affermazione nella telefonata a Baudo nella puntata domenicale riassuntiva dell’ultimo Festival, “non sarei capace di fare Sanremo”; ma allora perché ogni anno ricomincia questo tormentone? Perché ogni anno lui lascia uno spiraglio aperto, per poi richiuderlo in faccia ad un altro artista come Baudo che, professionalmente parlando, ha dimostrato di volergli davvero un gran bene? E’ pur vero che proprio in questi anni la vita di Fiorello ha avuto non una svolta non da poco. Tra matrimonio e pargoletta di certo la sua vita sarà cambiata, ma non credo sia l’unico a possedere una bella famiglia e a lavorare nel mondo dello spettacolo.
Ed allora, lo dico sinceramente, la termini con il parassitare dai grandi nomi della tv, come Baudo, Costanzo, Bongiorno. Torni ad essere il vecchio Fiorello, quello che si metteva in gioco, quello che in maniera serena ed estremamente elegante si impegnava per far trascorrere al pubblico una serata spensierata. Non dico certo che debba necessariamente tornare in tv; ognuno è libero di far ciò che vuole. Ma la termini con questa perenne oramai aria da superiore, a cui spetta giudicare tutto il mondo che lo circonda. Per me, da un punto di vista puramente professionale, visto il suo innato talento, ha ancora tanto da dimostrare. …
E lo dico sinceramente, mi sono stancato di ascoltare la sua voce soffocata in ogni trasmissione a causa del mezzo telefonico; a me piace il Fiorello che si muove, che si destreggia tra il pubblico, che imita con quel simpatico faccione che si ritrova; che torni quindi, magari evitandoci baci in primo piano, ma torni……io lo spero.
Questo è quello che rivorrei……