Simona Ventura non cambierà mai
Dire a un personaggio dello spettacolo che non cambierà mai, all’occorrenza, può diventare un complimento. Nel caso della signora Ventura, invece, una strigliatina d’orecchie sarebbe quantomeno doverosa, visto che non fa che cambiare le carte in tavola. Fino a qualche settimana fa la sua versione dei fatti, in un’intervista rilasciata a Maria Volpe sul Corriere
Dire a un personaggio dello spettacolo che non cambierà mai, all’occorrenza, può diventare un complimento. Nel caso della signora Ventura, invece, una strigliatina d’orecchie sarebbe quantomeno doverosa, visto che non fa che cambiare le carte in tavola. Fino a qualche settimana fa la sua versione dei fatti, in un’intervista rilasciata a Maria Volpe sul Corriere Della Sera, era quella di una donna diversa, che voleva lasciarsi alle spalle il passato rutilante da SuperSimo e ripartire da un’immagine più matura e coscienziosa.
Peccato che, ad un passo dal ritorno all’ovile, la conduttrice più volubile dello star system sia quantomeno costretta a rivestire i panni dell’indomabile condottiera, con gli artigli affilati e quelle pose da vamp che l’hanno ormai trasformata nella Madonna Italiana (il caschetto dimesso già lascia il passo a una folta chioma lucente). In fondo, tolto l’involucro appariscente e le manie da primadonna, dalla gestualità esasperata e e la comunicativa travolgente, non resta che una donna fragile e insicura, consapevole dei propri limiti da conduttrice tradizionale e obbligata a tenere premuto l’acceleratore per restare a galla:
“Ho sbagliato a pensare che, per andare a Raiuno, dovevo cambiare me stessa. Infatti, torno a fare L’Isola e Quelli che il calcio e…, trasmissioni adatte a me, e in cui mi sento a casa. Ho capito che non sono una presentatrice classica, ma una conduttrice che ha portato in Tv una sua cifra personale. Tornerò su Raiuno, ma con un programma nuovo, cucito addosso a me: lo stiamo preparando col direttore Fabrizio Del Noce”.
La nuova Simona Ventura, che cambia una definizione mediatica al mese, è come l’Araba Fenice che risorge dalle ceneri (ma il titolista è lo stesso della videointervista di Tgcom a Max Orsi?). A farla risorgere – racconta sul nuovo numero di Vanity Fair, è stato il fantomatico flop di Colpo di Genio, che definisce una sferzata di cui aveva bisogno (per la Ventura i flop sono tutti formativi, soprattutto quando deve giustificarne uno dopo l’altro sulla rete ammiraglia, da Le tre scimmiette al Festival di Sanremo)…
“Da troppo tempo ero ripiegata su me stessa, avevo perso la mia verve, lavorare era diventato faticoso. In quelle condizioni, è facile sbagliare. Mi prendo la mia parte di responsabilità: il programma non è riuscito, mancavano le idee”.
A tal proposito, la Ventura stigmatizza nuovamente la profonda scorrettezza di Patrizia Mirigliani, che l’ha scaricata nel momento in cui era più debole ferendola come donna, prima ancora che come professionista. Prima dell’eclatante rottura, che ha visto la figlia del patron di Miss Italia stroncare la sua candidatura alla conduzione della kermesse, i rapporti tra loro erano ottimi: si scambiavano messaggi, regali di Natale, visto l’esordio di SuperSimo come reginetta di bellezza a Miss Italia come Miss Muretto di Alassio e a Miss Universo:
“Io so solo che, per quattro anni, la Mirigliani mi ha inseguito per farmi condurre la manifestazione. Quest’anno, per parlarmene, mi aveva invitato a pranzo al Bolognese, dove c’erano più fotografi che clienti. E non ero certo io ad avere bisogno di pubblicità. Ho preferito non reagire allo stillicidio di veleno che mi è piovuto addosso negli ultimi due mesi. Purtroppo viviamo in un Paese dove c’è molta invidia: mi hanno persino raccontato di una collega che avrebbe brindato a champagne per il mio fallimento”.
Una delle poche conduttrici che le si è dimostrata amica è Maria De Filippi, per una strana ironia della sorte visto che tra il suo coniuge e la Ventura non scorre notoriamente buon sangue. Proprio di recente Costanzo l’ha definita una perdente di successo e SuperSimo, in risposta, lo invita a guardarsi in casa prima di dare giudizi sugli altri visto che anche a lui hanno chiuso un programma nell’ultimo anno.
Ma, bando alle malelingue, la Simona de’noantri è tutta presa dalla sua ritrovata Isola, complice un lungo corteggiamento di Giorgio Gori che l’ha convinta a tornare a casa. E lei per prima confessa che non ce l’avrebbe fatta senza il suo sostegno e quello del direttore di rete Antonio Marano, pronto a confermarle il contratto per altri due anni (d’altronde, aveva qualche alternativa?). Se non fosse stato per loro, rivela che probabilmente avrebbe mollato tutto – ma chi ci crede dopo il reiterato annuncio di ritiro dalle scene puntualmente smentito di anno in anno -?.
Perché, diciamocela tutta, la nostra SuperSimo lamenta da sempre che la sua vita è diventata un reality show con tutti gli occhi puntati addosso, ma non è lei che l’artefice della sua immagine che, in fondo, vive di questo. Gli anni di Matricole e de Le Iene sembrano solo un velato ricordo, offuscato da un presente fatto di insopprimibile presenzialismo (soprattutto sui giornali) e irrinunciabile divertentismo in Costa Smeralda.
Simona Ventura è fatta così, non cambierà mai, probabilmente ci piace proprio per questo. Basterebbe ammettere che il suo futuro professionale è tutt’altro che roseo, tra un Quelli che orfano di Gene Gnocchi e un’Isola che ammicca al Grande Survivor, in un panorama tv allergico ai reality.