Auditel e Tv Ratings: arriva la qualità per la RAI
In arrivo un sistema che permetterà la creazione di uno strumento simil-Auditel per valutare la qualità dei programmi RAI. Lo scrive l’ANSA, riprendendo un’anticipazione di Tv Sorrisi e Canzoni. Si tratterà di una sorta di comitato scientifico – il settimanale ne pubblicherà la composizione – che avrà il compito di dare una valutazione della programmazione
In arrivo un sistema che permetterà la creazione di uno strumento simil-Auditel per valutare la qualità dei programmi RAI.
Lo scrive l’ANSA, riprendendo un’anticipazione di Tv Sorrisi e Canzoni.
Si tratterà di una sorta di comitato scientifico – il settimanale ne pubblicherà la composizione – che avrà il compito di dare una valutazione della programmazione diversa rispetto ai semplici numeri – i quali, come dimostra la nostra rubrica dedicata all’Auditel, che genera sempre una ridda interminabile di discussioni, non sono scientifici ma liberamente interpretabili, a seconda che si considerino i valori assoluti, lo share, il target commerciale e via dicendo – ma che valuterà
quanto un programma televisivo abbia sollecitato la sensibilita’ sociale e civile del telespettatore.
La notizia è di quelle importanti e interessanti, persino sotto l’ombrellone – ammesso e non concesso che qualcuno di voi fortunelli ci sia già -.
Da queste parti si è insistito molto sulla grande differenza fra il nudo dato numerico – risultato peraltro di un’interpolazione statistica – e l’effettiva percezione qualitativa del singolo programma.
Personalmente, trovo giusto e estremamente motivante che il servizio pubblico – finché rimarrà tale e con buona pace di una fetta dello stesso controllato, indirettamente, da Mediaset in seguito all’acquisizione di Endemol da parte del gruppo del Biscione – compia un passo così importante verso una valutazione qualitativa dei propri prodotti.
Del resto, la logica della rincorsa delle reti commerciali ad accaparrarsi ascolti è stata quella che ha portato a un progressivo deterioramento dei palinsesti RAI. Una marcia indietro compiuta con queste premesse potrebbe essere davvero un’ottima cosa. Ritorneremo sull’argomento con aggiornamenti successivi, cercando di raccogliere opinioni in merito.
In un recente comunicato stampa della RAI si legge, fra l’altro:
La concorrenza in televisione non si fa sulle torri e sui ripetitori, si fa sui programmi. Non è un caso che oggi Mediaset investa per acquistare Endemol e controlli direttamente Medusa. Il servizio pubblico che i cittadini vogliono dalla RAI deve offrire la qualità e la varietà dei contenuti. Contenuti, piani editoriali e piattaforme trasmissive, un piano industriale ed una strategia finanziaria per la transizione al digitale che, insieme al contenimento dei costi, portino alla valorizzazione degli asset: questi sono i temi sul tavolo del Consiglio di Amministrazione e su questi siamo tutti chiamati a rispondere.
L’iniziativa è perfettamente in linea con queste prese di posizione: sviluppo, ma con un occhio alla qualità percepita. Magari fosse davvero così.