Costanzo pigliatutto scippa il Brancaccio a Proietti. Tvblog sostiene l’attore
L’influenza di Maurizio Costanzo non si è esaurita per via dei flop televisivi, che ormai lo hanno relegato ai margini dei grandi numeri e dei palinsesti che contano. Il suo strabordamento continua, all’insegna di qualsiasi altro media che si rispetti in grado di appagare la sua compulsiva fame di potere. E’ da non credersi, ma
L’influenza di Maurizio Costanzo non si è esaurita per via dei flop televisivi, che ormai lo hanno relegato ai margini dei grandi numeri e dei palinsesti che contano. Il suo strabordamento continua, all’insegna di qualsiasi altro media che si rispetti in grado di appagare la sua compulsiva fame di potere.
E’ da non credersi, ma dopo sei anni di onorata carriera da direttore artistico del Teatro Brancaccio di Roma, proprio mentre si apprestava a comunicare il cartellone della prossima stagione, Gigi Proietti è stato fatto fuori dal suo incarico per essere sostituito da Costanzo (come hanno puntualmente segnalato gli amici di 06blog). E non l’ha presa, giustamente, affatto bene, come è emerso da un’intervista per Radio Città Futura ripresa dal Messaggero:
“E’ chiaro che io non mi metto a lavorare sotto la direzione artistica di Costanzo, me faccio frate, prima. A me personalmente mi provoca dei danni enormi. Io avevo due spettacoli in produzione al Brancaccio. Il nemico, in senso metaforico (ma mica tanto metaforico), l’avversario culturale di questa situazione è Costanzo. E invece del mio spettacolo ci sarà il suo spettacolo, che sarà sicuramente bellissimo, piacerà molto al pubblico, con Platinette e Calissano! Sul fatto che cambierà la cifra estetica non ci sono dubbi e non voglio dire se in meglio o in peggio. Vorrei tanto leggere l’opinione di chi segue la mia attività da anni, che credo potrebbe esprimersi su ciò che sta accadendo nei nostri teatri”.
E’ davvero doveroso attestare tutta la nostra solidarietà a uno straordinario professionista della recitazione, che è stato silurato senza alcun rispetto della sua professionalità per lasciare il passo alla deriva di Ciccio Baffo.Costanzo stava già manifestando da qualche mese un certo interesse per il Brancaccio, premendo per l’inserimento del musical A un passo dal sogno, scritto da Enrico Vaime (uno storico autore di televisione vendutosi al trash per sua istigazione).
Tuttavia, si era dovuto lamentare pubblicamente per la mancanza della definizione del contratto con il teatro a due mesi dal programmato debutto. Pare che sia stato proprio lo spettacolo tratto dal reality Amici a creare una certa acredine tra lui e Proietti, visto che delle sei settimane previste Proietti gliene aveva confermate solo cinque. Insomma, a due giorni dalla querelle con il noto attore, scoppiata sabato, Costanzo è stato chiamato per subentrargli alla direzione artistica e le prime parole con cui ha reagito all’inatteso (?!?) incarico sono ancora una volta dedicate ad Amici, fortunata creatura della moglie di cui ormai vive di luce riflessa:
“Visti i tempi strettissimi credo che l’inaugurazione slitterà e probabilmente, invece che in apertura, il musical sui ragazzi di Amici slitterà in chiusura”.
Ma che senso ha imporre all’elitaria platea di un teatro così prestigioso l’ennesimo fenomeno commerciale che degrada la nobile arte del teatro dopo aver svilito l’editoria (qui non si ha nulla contro il coinvolgente talent show che è Amici, ma si contestano le sue derivazioni che sanno poco di artistico e impediscono ai ragazzi di liberarsi dal marchio)?
La scalata al potere extra-televisivo di Costanzo non finisce qui. Dopo un’estate passata sul satellite, che lo vede spadroneggiare con le repliche e gli annunci in sovrimpressione della sua pessima Stella (che scorrono a qualsiasi ora del giorno e della notte, sia su SkyVivo che su SkyShow), ora Costanzo comanda anche in radio.
Sarà lui, infatti, a presiedere la giuria di RadioGrolle (ma non gli bastavano i Telegatti?), la prima edizione della kermesse che premierà i protagonisti radiofonici. Sembra che Costanzo sia già pronto a premiare i suoi vecchi amici di Buona Domenica, Fiorello e Platinette.
E non finisce qui. Perché il giornalista si è anche messo in testa di recitare:
“Dopo aver indagato per anni l’animo umano e tra le storie della gente, potrei accettare di interpretare il detective Nero Wolfe in una fiction. Potrebbe essere il momento giusto per quest’esperienza”.
Che qualcuno lo fermi, prima che sia troppo tardi anche per Tvblog. Ci manca solo che tappi la bocca anche a noi.