TvBlogger per l’estate 2007/19
Per la nostra rubrica Tvblogger per l’estate, ospitiamo oggi un post di Rossvitt che ho particolarmente apprezzato. Si tratta di un amarcord su Arsenio Lupin, lo sceneggiato francese degli anni ’70. Invito tutti coloro che invieranno i propri scritti a facilitarci il lavoro e ad indicare come oggetto della mail la dicitura “Tvblogger per l’estate”.Quando
Per la nostra rubrica Tvblogger per l’estate, ospitiamo oggi un post di Rossvitt che ho particolarmente apprezzato. Si tratta di un amarcord su Arsenio Lupin, lo sceneggiato francese degli anni ’70.
Invito tutti coloro che invieranno i propri scritti a facilitarci il lavoro e ad indicare come oggetto della mail la dicitura “Tvblogger per l’estate”.
Quando Lupin non era “di cartone”…
di Rossvitt
Chiedere ad un ragazzo di oggi “Chi è Lupin?” significa ottenere come probabile risposta: “Quello del cartone animato”. Ciò è normale, perché chi non ha una certa età (diciamo sui trentacinque-quaranta) non ha avuto la possibilità di assistere, almeno al primo passaggio, ad uno dei migliori sceneggiati d’importazione degli anni ‘70: “Arsenio Lupin”.
Di che si tratta? Niente a che vedere con il personaggio scaltro e furbescamente irresistibile del mitico cartoon giapponese: qui avevamo di fronte un ladro “d’altri tempi”, truffaldino finché si vuole ma con lo stile di un “vero signore”; un Lupin, insomma, fornito di cilindro, mantello, travestimenti esclusivi, fascino da vendere e tante belle donne! Scusate se è poco!
Sicuri di aver già provocato in alcuni di voi (i più adulti, sicuramente) un tale effetto-nostalgia da dover ricorrere al fazzoletto, vale la pena di ricordare a tutti gli altri che “Arsenio Lupin” è una produzione francese – ma con il frequente apporto di diverse televisioni europee – composta da 26 episodi realizzati tra il 1971 e il 1974 (13 puntate per stagione con una lunga pausa tra il primo ed il secondo ciclo). Fu uno sceneggiato di grande successo sia in patria che in Italia, ciò per merito soprattutto dell’attore protagonista: per dare il volto al ladro-gentiluomo ideato da Maurice Leblanc fu scelto infatti un interprete semplicemente perfetto, Georges Descrières, che creò un Lupin assai elegante ed ironico; l’attore, socio della prestigiosa “Comedie française”, realizzò un “tutt’uno col personaggio” così notevole da non rendere praticamente fattibile alcun remake successivo, a parte il famoso cartone animato (che però è una cosa totalmente diversa) ed un film del 2004 di cui non in molti parlano bene.
Al successo italiano della serie contribuì anche il doppiatore del protagonista, un Sergio Graziani in forma strepitosa, la cui voce riusciva ad integrarsi alla grande con il volto e la mimica di Georges Descrières. Una curiosità: l’ottavo episodio della prima serie vide una collaborazione italo-francese, per cui la puntata fu girata a Roma e vi parteciparono moltissimi attori italiani tra cui una giovanissima Raffaella Carrà come “special guest” (il video a questo link).
Se amate la fiction “d’annata” fatta bene, siete appassionati di storia della televisione e non avete mai visto un Lupin “in carne ed ossa” (anche se a dire il vero qualche replica nel tempo c’è stata), vi consigliamo vivamente di cercare almeno uno dei numerosi dvd della serie usciti sul mercato. E nel frattempo, per assestare il “colpo di grazia” a chi ancora fosse certo di poter resistere alla nostalgia, ecco la sigla di apertura e di chiusura di “Arsenio Lupin” racchiuse in un unico video, come sempre fornito da Youtube: l’allegro tema introduttivo suonato dal sax contralto è considerato ancora oggi un classico della tv.