Tvblogger per l’estate 2007 /32
Prosegue l’appuntamento più fresco dell’estate di Tvblog con un confronto molto interessante. Un nostro fedele lettore, infatti, ha rilevato dei singolari punti di contatto tra un telefilm in onda in prima tv, Boston Legal, e un serial di qualche anno fa entrato nell’Olimpo della serialità cult, Ally McBeal.Boston Legal & Ally McBeal… separati alla nascita?
Prosegue l’appuntamento più fresco dell’estate di Tvblog con un confronto molto interessante. Un nostro fedele lettore, infatti, ha rilevato dei singolari punti di contatto tra un telefilm in onda in prima tv, Boston Legal, e un serial di qualche anno fa entrato nell’Olimpo della serialità cult, Ally McBeal.
Boston Legal & Ally McBeal… separati alla nascita?
di Nonsonodante
Ho aspettato a scrivere questo post per poter valutare meglio il nuovo telefilm che Retequattro trasmette il sabato sera in seconda serata, Boston Legal. Ho voluto seguirla prima di giungere a conclusioni affrettate, ma devo dire che, più la guardo, più ci trovo elementi in comune con Ally McBeal. Ma andiamo con ordine.
La cosa che salta più all’occhio è, ovviamente, l’ambientazione: tutte e due le serie hanno come sede uno studio legale (entrambi a Boston) e, di conseguenza, chi ci lavora (fidanzati, coniugi e vari familiari annessi). Se in Ally Mcbeal, però, la particolarità stava nel bagno unisex, dove avvocati di entrambi i sessi si lasciavano andare a confidenze e svelavano colpi di scena tragicomici, nella nuova serie c’è una terrazza, dalla quale assistiamo a litigi, confessioni e, anche qui, colpi di scena.
Usciti dal lavoro, entrambi i gruppi si ritrovano in locali eleganti e alla moda, mai chiassosi, ma sempre accompagnati da colonne sonore che rendono il clima dello stesso sulla identica linea degli studi legali prestigiosissimi in cui i protagonisti passano le giornate.
Se poi si fa una ricerca su entrambi i prodotti, si viene a scoprire che sono stati creati dallo stesso autore, David E. Kelly, il quale ha anche creato The Practice, altro legal-drama, il che ci fa presumere che abbia preso una specializzazione in “telefilm a carattere giudiziario”. Ma questa è un’altra storia.
Tornando ai telefilm, entrambi, prima degli stessi casi di puntata (sempre singolari e, a volte, surreali), giocano molto sui personaggi, che non sono semplici avvocati determinati a vincere le cause che seguono, ma persone che spesso e volentieri nella valigetta si portano, oltre alle arringhe, anche le proprie storie private: dall’incontro di Ally col suo ex-fidanzato, poi sposatosi con una collega di lavoro, al fondatore dello studio legale che si trova a combattere in aula contro il proprio figlio (al quale, poi, nella terrazza di cui sopra, svelerà di non essere il vero padre).
David E. Kelley, inoltre, mostra una particolare passione per la psichiatria, dal momento che numerosi personaggi ne hanno a che fare, direttamente o no, in entrambe le serie, come se l’autore volesse mostrare l’aspetto borderline di persone che fanno di tutto per apparire forti e potenti: in “Ally Mcbeal” John Cage si fidanza con una donna affetta dalla Sindrome di Tourette, che la porta a dire cose insensate e fuori luogo, mentre lui è ossessionato da Barry White (tant’è che se lo immagina mentre bacia la bellissima fidanzata e ne intona un brano prima dei processi), e la stessa Ally ha delle visioni che non si sa spiegare, ma che sono diventare un cult della serie.
A questi “casi”, rispondono in Boston Legal: un socio fondatore ricoverato in manicomio e fan della prima linea di Perry Mason, una ex-moglie divenuta tale per aver cercato di uccidere il marito durante una crisi isterica provocata dallo stesso, lo stesso fondatore che ripete sempre il suono nome (“Danny Crane!”), e vari clienti che si presentano come gente con non tutte le rotelle a posto…
La linea amorosa, poi, viene percorsa da ambedue le parti, facendo unire avvocati, segretarie, clienti (forse questa è la cosa più “ normale”, che si trova in qualsiasi altro telefilm, anche italiano – vedi Distretto di Polizia).
Per quanto riguarda i casi di puntata, anche qui c’è…l’attenuante. E’ ovvio, infatti, cercare storie e protagonisti sempre alternativi e scioccanti, in modo da incuriosire il telespettatore.
Una curiosità: se Ally Mcbeal ha dato il via a un breve spin-off sulla vita privata della protagonista (come se non venisse abbastanza raccontata nella serie originale), Boston Legal è esso stesso uno spin-off: infatti, il protagonista Alan Shore (James Spader) proviene da The Practice.
Dei tre telefilm citati, quello che ha goduto di più fortuna è sicuramente The Practice, con otto serie, mentre Ally Mcbeal si è fermata a cinque stagioni, con un pesante calo d’ascolti che ne ha interrotto la programmazione. Per ora, Boston Legal si sta dimostrando all’altezza del telefilm originario, con tre stagioni di successo e numerose guest star come Michael J. Fox, Tom Selleck e Rupert Everett.
Non ci resta che aspettare e vedere se David E.Kelley intraprenderà stadre diverse, o se l’incontro con Ally Mcbeal lo ha segnato per sempre…