Valentino Rossi, il fisco e la tv senza contraddittorio
Nell’afa dell’estate 2007 non sarà parso vero ai signori del tg di aver qualche cosa di forte da comunicare. L’occasione l’ha fornita a tutti, magno cum gaudio, il campione Valentino Rossi, fattosi uomo e comunicatore, con un video autoprodotto a inquadratura fissa, un video di cui parlavo, senza ancora averlo visto, nel post posticipato di
Nell’afa dell’estate 2007 non sarà parso vero ai signori del tg di aver qualche cosa di forte da comunicare.
L’occasione l’ha fornita a tutti, magno cum gaudio, il campione Valentino Rossi, fattosi uomo e comunicatore, con un video autoprodotto a inquadratura fissa, un video di cui parlavo, senza ancora averlo visto, nel post posticipato di Buon Ferragosto.
Un video in cui Valentino Rossi si difende dalle accuse che gli sono state mosse dal fisco e, per gradire, parla anche della sua vita sentimentale.
Nel frattempo, le dichiarazioni di Rossi sono state mandate in onda dai telegiornali e, ovviamente, il video in questione si trova già su YouTube. Vediamolo (l’invito vale per chi non l’avesse ancora visto) e poi facciamo qualche considerazione mediatica.
Nel frattempo, ovviamente, siete invitati a esprimere la vostra opinione in merito. Il video è dopo il continua.
Avrete letto che le reazioni a questo video sono state molteplici, e tutte negative. Chiunque ha diritto a difendersi da accuse, percarità. Ed è vero anche che un personaggio pubblico di pubblico successo viene facilmente esposto anche al pubblico ludibrio.
Ma un telegiornale dovrebbe occuparsi di notizie, non di dichiarazioni. O meglio, quando queste sono necessarie e richieste dalla notizia, allora dev’essere evidente il lavoro di chi la dichiarazione la raccoglie, il giornalista che dovrebbe porre domande e rendere la dichiarazione stessa una risposta a un contraddittorio – quanto la amiamo, questa parola che dovrebbe nascondere un concetto scontato -, cosa ben diversa da un monologo messianico.
In Italia, invece, tutti hanno diritto alle loro dichiarazioni (e tutti avrebbero il dovere di fare quella dei redditi, sia chiaro) e, ovviamente, chi ha la voce più grossa riesce a parlar più forte e a una platea più vasta.
Da un punto di vista strettamente riguardante la comunicazione e l’immagine, be’, quella di Valentino sembra aver subito un duro colpo grazie a questa trovata “pubblicitaria” che si deve a chissà quale spin doctor.
Da un punto di vista più ampio, come fermare quei cittadini che hanno controversie con il Fisco e che ora vorrebbero dire la loro? Sono già 150, secondo il Codacons, che vorrebbero accedere al mezzo televisivo per contestar cartelle delle tasse “impazzite” e altre amenità del genere.
Ma quelli, evasori o meno, sono destinati al mondo dei sommersi.
Il mondo politico, frattanto, rileva unanime e compatto – e ci mancherebbe altro – come sia stata inopportuna la messa in onda del filmato in questione.
Resta tuttavia aperta una questione: i Tg hanno trattato la controversia fra Rossi e il Fisco esattamente come la sua presunta e smentita relazione con Elisabetta Canalis, permettendogli a sua volta di mettere le due questioni sullo stesso piano. Un classico esempio del sistema-gossip che alimenta se stesso e ingloba, facendole dimenticare o edulcurandole, le questioni più serie.