Shemar Moore attacca Hollywood
La presenza dei neri (e, più in generale di attori appartenenti a minoranze etniche) non sarebbe altro che una farsa, un modo come un altro per attuare il politically correct anche nella lunga serialità.Parola del mensile Satellite che pubblica un’intervista a Shemar Moore (nell’immagine), l’Agente Speciale Morgan della serie Criminal Minds, il quale, oltre a
La presenza dei neri (e, più in generale di attori appartenenti a minoranze etniche) non sarebbe altro che una farsa, un modo come un altro per attuare il politically correct anche nella lunga serialità.
Parola del mensile Satellite che pubblica un’intervista a Shemar Moore (nell’immagine), l’Agente Speciale Morgan della serie Criminal Minds, il quale, oltre a parlare della serie e del suo ruolo nella stessa, rilascia alcune dichiarazioni a proposito della netta predominanza di attori bianchi in tutti i prodotti cinematografici e di lunga serialità televisiva. Ecco cosa dice Moore, fra le altre cose:
Credo che Hollywood sia alla caccia del prossimo Brad Pitt, del prossimo Colin Farrell, del prossimo Matt Damon, del prossimo Tom Cruise. Non sta cercando affatto il prossimo Denze Washingtron, il prossimo Will Smith o il prossimo Jamie Foxx. Se guardiamo gli attori di colore che hanno una certa importanza, un certo rilievo, arriviamo al massimo a 15. Tre mani e abbiamo chiuso il conto. Io sono, per esempio, uno degli undici attori di colore che vanno in onda in tv in prima serata. Undici. […] Hollywood si spinge a ingaggiare degli attori di colore perché deve scritturare delle minoranze, per evitare di essere accusata di razzismo
Certo, a pensarci di attori che fanno parte di minoranze etniche ce ne sono parecchi, nelle ultime realtà seriali: da Lost a 24 (in cui si vagheggiava il primo presidente nero della storia degli Stati Uniti d’America), da Desperate Housewives a Ugly Betty a Studio 60. Relegati, probabilmente, a una minoranza, questo è vero. Quanto al panorama italiano, be’, meglio non citarlo nemmeno.