Michael Moore se la prende con la Tv Italiana
In questi giorni è sbarcato nel nostro paese per promuovere il suo nuovo film Sicko: un atto d’accusa nei confronti del sistema sanitario americano che, a suo dire, non tutela la salute dei cittadini ed è dominato da un totale squilibrio in favore delle fasce economicamente privilegiate della popolazione. Qui ne potete trovare la scheda
In questi giorni è sbarcato nel nostro paese per promuovere il suo nuovo film Sicko: un atto d’accusa nei confronti del sistema sanitario americano che, a suo dire, non tutela la salute dei cittadini ed è dominato da un totale squilibrio in favore delle fasce economicamente privilegiate della popolazione. Qui ne potete trovare la scheda curata dai colleghi di CineBlog.
Michael Moore, vulcanico documentarista noto al grande pubblico per Bowling for Columbine prima e per il controverso Fahrenheit 9/11 più recentemente, non si è lasciato sfuggire nemmeno lui l’occasione per una frecciatina piuttosto pesante contro il livello della tv italiana.
L’accusa, piuttosto ovvia ai nostri occhi, è quella di essersi appiattita sullo standard dei format americani, naturalmente allergici per il regista:
L’ultima volta che sono venuto in Italia, 18 anni fa, accendendo la televisione ho pensato: “che bello che ci sia una tv con programmi e dibattiti interessanti”. Poi l’ho accesa ieri sera… che cazzo è successo qui? Mi sembrava di stare negli Stati Uniti. State attenti perché se alla gente invece di informazione si dà solo bla bla bla, il cervello diventa una pappetta
Come al solito il buon Moore non le manda a dire, certo risulta curioso per un italiano (magari sulle sue stesse posizioni) il confronto con la tv italiana di fine anni ’80, inizi ’90 a suo dire “una tv con programmi e dibattiti interessanti“.
Probabilmente per noi è come vivere con un adolescente in casa, ad averlo sempre accanto giorno e notte cogliamo meno i cambiamenti dovuti alla crescita (nel caso si tratta del decadimento) di quanto possa fare un estraneo che viene a trovarci una volta l’anno.
Di certo Moore mantiene una sua originalità anche in queste visite promozionali, nelle quali ascoltiamo solitamente interviste una lista di doti classiche e stereotipate del nostro paese, snocciolate dalla star americana di turno senza grande originalità, come il buon cibo e la proverbiale bellezza delle donne.