David Gandy, il modello D&G per tutti i gusti
Nell’era della crisi del testimonial, c’è un solo bagliore all’orizzonte che si staglia nel vuoto immaginario della moda. Il suo nome è David Gandy. E piace a tutti. Agli uomini perché, finalmente, non rinuncia ai peli sul petto in cui riconoscersi. Alle donne, per il fascino mediterraneo da maschio latino. Ai gay, per il fisico
Nell’era della crisi del testimonial, c’è un solo bagliore all’orizzonte che si staglia nel vuoto immaginario della moda. Il suo nome è David Gandy. E piace a tutti. Agli uomini perché, finalmente, non rinuncia ai peli sul petto in cui riconoscersi. Alle donne, per il fascino mediterraneo da maschio latino. Ai gay, per il fisico atletico e le pose statuarie (con primi piani inequivocabilmente orgasmici).
Digitando su Google il suo nome escono più di 1 milione di siti, che ne ripetono allo sfinimento il pregio fondamentale: la desiderabilità (basta vederlo con i propri occhi).
Interessante, a tal proposito, l’analisi del nostro collega Aldisssimo sul GossipBlog:
“David Gandy rappresenta la globalizzazione delle razze. Chi lo crede mediterraneo o uno di quei siciliani da capogiro si sbaglia. David Gandy è inglese con tutto il DNA. Ha i muscoli giusti, i peli giusti e uno sguardo da uomo vero che è ormai una rara visione”.
La popolarità, come tutti ben saprete, gliel’hanno regalata Dolce & Gabbana, rivelatisi ancora una volta dalle ottime intuizioni. Da quando David appare nello spot di una loro fragranza, irrompendo con uno slip bianco sulla sua donna in un gommone nel mare di Capri, è diventato una vera star ma, quel che più colpisce, senza montarsi la testa e con buon senso da vendere:
“Diciamo che non sono Sean Connery, ma qualche pelo ce l’ho. I primi anni sono stati difficili: era il momento in cui la moda voleva gli uomini effeminati. Io non ero trendy. Ora, il fatto che i peli piacciono significa che le donna apprezzano gli uomini che sembrano… uomini. Non quelli con un giro coscia più magro del loro, alla Pete Doherty, per intenderci. Lui è famoso solo perché sta con Kate Moss. Io non ho una ragazza perché faccio una vita d’inferno: non ci sono mai. Io poi sono timido: per attaccare discorso al bar devo aver bevuto un po’”.
A proposito del fantomatico costumino “candido” che ha riportato una carica di sessualità nella pubblicità, rivela a Vanity Fair che era troppo trasparente e che hanno dovuto ritoccare sia lo spot che la foto, aggiungendo del bianco là dove ce n’era bisogno. In più, quando ha girato lo spot del profumo, gli facevano cenno con le mani di tuffarsi e lui si è buttato immediatamente in acqua. Peccato che, al suo terzo tuffo, gli hanno gridato che non era sull’acqua che doveva buttarsi, ma sulla modella. E ora tutti non possono fare a meno di guardare il fotogramma di quel “salto”:
“Personalmente, ho sempre pensato che per far funzionare le cose bene bastasse avere complicità con la propria partner. Ma le mie amiche mi dicono che le dimensioni contano. Un bel po’. Ultimamente mi stanno anche arrivando proposte da attore, ma non voglio fare il modello che fa l’attore e fa pena”.
Quantomeno, non si può dire che David Gandy sia il solito pacco (nel senso di inutilità si intende). Per il resto, guardare lo spot e la gallery per credere.
Lo spot di David Gandy per Light Blue (Dolce e Gabbana)
David Gandy, il sirenetto dello spot a Capri di Dolce e Gabbana