Giornalista Tedesca rimpiange la famiglia Hitleriana: licenziata
Eva Herman, storica conduttrice del Tg della tv tedesca Tagesschau, l’equivalente del nostro TG1, è stata licenziata dopo la pubblicazione di un libro nel quale dichiara di rimpiangere le politiche familiari e il ruolo della donna nel periodo del Terzo Reich.Negli ultimi mesi aveva pubblicamente manifestato il disagio per l’abbandono dei valori familiari propagandati dal
Eva Herman, storica conduttrice del Tg della tv tedesca Tagesschau, l’equivalente del nostro TG1, è stata licenziata dopo la pubblicazione di un libro nel quale dichiara di rimpiangere le politiche familiari e il ruolo della donna nel periodo del Terzo Reich.
Negli ultimi mesi aveva pubblicamente manifestato il disagio per l’abbandono dei valori familiari propagandati dal Regime Nazista (secondo il suo parere spazzati via dal radicalismo sessantottino), valori che si sarebbero rivelati oggi l’unico ostacolo efficace alla crescita del islamismo in Europa e in Germania in particolare.
Come efficacemente spiegato da Ilaria Maccaroni su Rivist@, durante la presentazione del suo ultimo libro dal titolo “Il principio dell’Arca di Noé – Perché dobbiamo salvare la Famiglia“, la Herman dopo una premessa pelosa sugli orrori del nazismo e del folle che guidava la Germania in quegli anni ha affermato: “all’epoca c’era anche qualcosa di buono come i valori, i bambini, la famiglia, la solidarietà…tutto questo è stato distrutto, non è rimasto nulla“.
Dopo questa sua esternazione la rete per cui lavorava anche in un talk show politico, NDR, l’ha licenziata. Secondo il Direttore: “le attività della giornalista non risultano più compatibili con il suo ruolo di moderatrice e conduttrice“.
L’assurdità di una giornalista che straparla di storia, rammaricandosi della sparizione di “valori familiari” che volevano la donna totalmente subordinata alla funzione di procreazione come baluardo per la salvaguardia della Razza Ariana e asservita alla dottrina delle tre K (Kirche-Küche-Kinder ovvero Chiesa, Cucina, Bambini), è palese. Lo schema di pensiero che prevede l’implicita impossibilità per una donna che lavori di essere pienamente madre, presupponendo che il partner di sesso maschile non debba preoccuparsi della crescita e della formazione dei figli, è talmente retrogrado da far rabbrividire.
Incredibile che la Herman non si renda conto di come le “politiche familiari” nostalgicamente richiamate avrebbero difficilmente previsto per lei la possibilità di una carriera come opinionista, scrittrice e polemista. Nel caso specifico, probabilmente, non sarebbe stato poi questo gran danno.