Canalis sì, Canalis no. Festivalbar a confronto
Un nostro lettore, Gianni, ci scrive il suo punto di vista piuttosto caldo sul Festivalbar appena concluso e su Elisabetta Canalis. Volentieri, pubblichiamo il suo intervento, che si conclude con un bel raffronto con l’edizione della stessa manifestazione di vent’anni fa. Per l’occasione, dopo il continua un paio di video (con gli A-HA e, udite
Un nostro lettore, Gianni, ci scrive il suo punto di vista piuttosto caldo sul Festivalbar appena concluso e su Elisabetta Canalis. Volentieri, pubblichiamo il suo intervento, che si conclude con un bel raffronto con l’edizione della stessa manifestazione di vent’anni fa. Per l’occasione, dopo il continua un paio di video (con gli A-HA e, udite udite, Rita Rusic)
Salve! Mi chiamo Gianni e sono un assiduo frequentatore di TVBLOG, che leggo con piacere e vivo interesse. Ho sempre letto segnalazioni e commenti altrui e stavolta ho deciso di scrivere io…in riferimento al Festivalbar. E’ solo una delle varie considerazioni che mi sono venute guardando la nostra attuale televisione che, diciamocelo, non ci permette di essere acritici!!!
Tuttavia, ci si appresta ad assistere ad una nuova stagione televisiva; e speriamo che, tra cambi vari alle dirigenze e riduzioni quanto mai necesarie di reality o pseudo tali, qualcosa di buono ne venga fuori. Ma torniamo a qualcosa di attuale, già dato, meno aleatorio. Il Festivalbar è manifestazione ormai storica, vetrina importante, fa vendere dischi, palco di rilievo per artisti affermati e per meteore.
La formula è sempre stata questa e probabilmente da tale punto di vista è andata migliorando: la finale va in onda in diretta e gli artisti cantano dal vivo. Ma come per il più noto Festival, quello della canzone italiana, non di sola musica si vive: da traino alla stessa c’é e deve esserci la conduzione. E quest’anno, dopo la poco felice esperienza col trio Chiabotto-Forest-Blasi, si è pensato di affidare il tutto a Silvestrin-Canalis-Golia (Giulio, ma avrei preferito Gabriella!). Ora, un minimo di salto di qualità c’é stato, se non altro Silvestrin è da sempre impegnato nel mondo della musica, prima ancora che col cinema. Giulio Golia non credo ci stesse male nel complesso, anche se non riuscivo a fare a meno di vedere una iena sul palco!
Ma la Canalis…la Canalis NO!!!
Ma come si può, una che milita da anni in tv non sa ancora stare ferma davanti alle telecamere?! Un microfono sempre lanciato al vento e un copione da recitare che sembrava invece un’imbarazzante improvvisazione?! Ma si può affidare la conduzione a una che è solo una gnocca?! Si, tutti hanno parlato di lei…ma per la storia con Bobone Vieri.
E sì, hanno continuato a parlare di lei, ma per un calendario che anche al sottoscritto ha fatto uscire gli occhi fuori dalle orbite. Ma da qui ad avere del talento, lo sapete meglio di me, ce ne vuole! Una recitazione pessima nel film di Natale, magari perché qualcuno si era illuso che nella campagna pubblicitaria della TIM fosse risultata simpatica…giammai!!!
Di quest’edizione del Festivalbar non ero riuscito a vedere alcuna puntata, mi son potuto dedicare solamente alla finale; e così ho capito che, tranne per la musica, non mi ero perso poi molto!
E il mio disappunto nasce in quella stessa sera, quando, all’incirca verso le 3 del mattino, su Rete4 danno la replica del Festivalbar dell’87, esattamente 20 anni fa. L’introduzione di Vittorio Salvetti e la conduzione di Claudio Cecchetto, Susanna Messaggio e Andrea Salvetti.
Ragazzi, allora avevo 10 anni, non guardavo molto programmi come il Festivalbar; e riscoprire quella replica m’ha fatto pensare: “altri tempi, altra storia”. E così, allo stato attuale, i professionisti sono a casa, e coloro che godono di chissà quali favori s’impongono in ogni dove, quasi inspiegabilmente. Almeno per un povero semplice telespettatore come me.
Belli quei tempi; e belli quelli in cui la conduzione è passata per le mani di Gerry Scotti, la Panicucci, Amadeus anche, Bossari, Fiorello e la Marcuzzi. Bello è che almeno ci resta il ricordo, che nostalgia…sensazione provata di fronte a svariati programmi attuali. Grazie per lo sfogo e buon proseguimento di lavoro.
Gianni, grazie a te per la tua lettera.
Purtroppo, non ho molto da rispondere in merito.
Senza schierarmi pro o contro Elisabetta Canalis come personaggio, non posso che rilevare che la sua conduzione del Festivalbar non era certo all’altezza.
E che la mancanza di talento, l’essere non all’altezza, non è certo cosa rara, in televisione, fra chi ricopre ruoli che di talento dovrebbero richiederne a iosa.