Giorgio Gori difende Fuoriclasse: “Non sarà la Corrida”
Alla vigilia del debutto dell’unico varietà “nuovo” di stagione (se omettiamo l’atipico Mai dire Candid su Italia 1), scattano già le prime posizioni di difensiva. A intervenire per tutelare Fuoriclasse, lo show di Carlo Conti che parte domani sera su Raiuno, è Giorgio Gori, direttore della Magnolia che produce il format. La trasmissione, infatti, è
Alla vigilia del debutto dell’unico varietà “nuovo” di stagione (se omettiamo l’atipico Mai dire Candid su Italia 1), scattano già le prime posizioni di difensiva.
A intervenire per tutelare Fuoriclasse, lo show di Carlo Conti che parte domani sera su Raiuno, è Giorgio Gori, direttore della Magnolia che produce il format.
La trasmissione, infatti, è già oggetto di diverse malelingue, visto che l’impostazione ricorda molto La Corrida (ma in realtà altro non è che una variante esclusivamente canora dei Raccomandati, a suo tempo già accusati di aver copiato dalla concorrenza).
Che il motivo dei dilettanti allo sbaraglio non abbia un copyright è inevitabile, se in più ci aggiungete l’overdose di talentismo che impera nei nostri palinsesti, il modo per dichiararsi originali è servito:
“Andranno in scena talenti veri, autentici fuoriclasse. Niente a che fare con La Corrida. Nel nuovo varietà di Raiuno sfileranno persone che cantano davvero bene, divisi per categorie professionali, che si sfideranno in gare canore. L’idea semplice è che in Italia c’è un sacco di gente che avrebbe potuto fare il cantante e invece ha fatto un mestiere diverso, il barista come la maestra, la segretaria come il giornalista”.
Dunque, una sfida di canto tra non professionisti viene ancora giudicata a livello autoriale UN’IDEA.
Ma i dejavù non finiscono qui, visto che le quattro categorie professionali che si sfideranno in ogni puntata verranno introdotte dalle gag dei soliti comici a basso costo (Fichi d’India, Sergio Friscia, Niki Giustini, Alessandro Paci e Federica Ugolini). Della serie, continuiamo il filone avvilente di Stasera mi Butto dando il pane a chi vi ha partecipato, illudendo Conti di rinverdire i tempi di Vernice Fresca con Pieraccioni e Panariello.
Scetticismi a parte, al sottoscritto la formula dei mestieri in competizione fa pensare a un altro varietà storico degli anni d’oro di Raiuno, vale a dire Numero Uno condotto da Pippo Baudo. Già da allora, infatti, una trasmissione di impostazione sociale, che metteva in scena i lavori quotidiani, vedeva gareggiare tra loro persone dello stessa professione, con una giuria in studio e il pubblico da casa, tramite televoto, pronti a decretare il vincitore della serata.
La prima edizione andò in onda nel 1994, la seconda nel 1995-96, una terza, lampo e dai risultati flop, è stata riproposta nel sabato 2002, per due puntate, con la co-conduzione di Pippo Baudo e Paola Barale.
Se ci pensate, Fuoriclasse è un po’ la somma di tutte queste cose, ma pecca di un ingrediente che ai Raccomandati è risultato vincente: la collaborazione con i vip.
Non sarebbe stato meglio farne una sorta di Cantando con le stelle, facendo gareggiare un nip con un vip e valorizzando alcuni ingredienti riciclabili da Music Farm?
Per ora l’unico elemento in comune con Ballando di Milly Carlucci è la giuria tecnica, formata di settimana in settimana da una categoria di artisti. A cominciare dagli attori, capitanati da Tosca D’Aquino, la stessa di Fratelli di Test per intenderci, Massimo Ghini e Martina Colombari (quando si dice una vera fuoriclasse della recitazione).