Home Notizie IO SCOMMETTO SUL CINEMA IN TV, LEGGERENZA E NEWS , NIENTE BAMBOCCI O BAMBOCCINE

IO SCOMMETTO SUL CINEMA IN TV, LEGGERENZA E NEWS , NIENTE BAMBOCCI O BAMBOCCINE

Non sarò quest’anno alla Festa del cinema. Non ce la faccio. Sto finendo “Tv posto di polizia” (che andrà al NoirFilmFestival di Courmayeur) e “Donne & Donne” che deve essere pronto per dicembre, quattro puntate; poi devo consegnare al più presto una sceneggiatura sulle baby gang per un tv movie. Sono in giro per presentare

16 Ottobre 2007 16:58

C'era una volta in America - Regia Sergio LeoneNon sarò quest’anno alla Festa del cinema. Non ce la faccio. Sto finendo “Tv posto di polizia” (che andrà al NoirFilmFestival di Courmayeur) e “Donne & Donne” che deve essere pronto per dicembre, quattro puntate; poi devo consegnare al più presto una sceneggiatura sulle baby gang per un tv movie. Sono in giro per presentare alla Scala e nelle cineteche il mio “Non solo voce- Maria Callas”.Intanto, esce il mio libro “Sergio Leone- Quando il cinema era grande” presso la Lindau. Pace. Nelle cose da fare.
Guerra invece a un andazzo che non mi piace per nulla. Ovvero, la informazione leggera e colta, non affidata ai bambocci o alle bamboccine, sulle reti generaliste.
Questo è il secondo capitolo di una polemica che abbiamo cominciato qui di recente e che si riferisce alle notizie e ai commenti in corso, dopo che abbiamo constatato come le tv abbiano fatto da tempo una incredibile dichiarazione di morte ai film proprio quando sono le tv con l’acqua alla gola per mancanza di idee e sofferenze varie, tra cui quelle finanziarie.
Penso che i tempi siano maturi per risarcire il cinema di una trascuratezza che va avanti da molti anni. Solo ombre e fantasmi di cinema nei tg e in rubriche notturne che hanno l’aspetto di sinistri spavantapasseri, o nei contenitori dei pomeriggi dove il cinema è ridotto a mendicante di sponsorizzazioni o comparsate.

Non basta il lamento. Non basta invocare un ritorno. Bisogna avere idee nuove. Bisogna dimenticare il passato remoto o prossimo, e stare al presente e piuttosto al futuro. Bisogna seguire il cinema in tutti i suoi aspetti facendo leva su presentazioni agili e competenti, su formule da cui siano esclusi i marchettari e i marchettati, ossia i profittatori, i brasseurs d’affari. Interviste veloci ma compendiose, pareri autorevoli e non carichi di sussiego (leggete qualche quotidiano per rendervi conto della situazione), racconti, biografie, documenti. Ben impaginati, ben orientati verso approfondimenti capaci di essere vicini allo spettacolo senza annegarci dentro.
Ho una proposta. Mi piacerebbe che, per il cinema, si facesse quanto da “Tv talk” per la televisione. Un’ora e mezza di trasmissione con i protagonisti e soprattutto con un gruppo di giovani preparati, conoscitori e appassionati di cinema, collegamenti con l’estero, montaggi, spezzoni, commenti che conservino spontaneità e freschezza. “Tv talk” non costa molto e in giro se ne sente parlare in modo positivo.
I giorni dei festival sono ormai grami come quelli della ovvietà. Il mio pallino è riportare il cinema alla gente che lo vedeva con passione e che adesso deve soddisfare la sua sete di narrazione in fonti inquinate da tanta inutile fiction. Si tratta di spettatori che se vanno in sala per vedere un film italiano sono i primi a protestare. Spesso hanno ragione. Ma tutto ciò avviene perchè non esiste rapporto, relazione, scambio, intreccio.
L’unico intreccio è quello degli sbadigli quanto qualcuno si affaccia al video oggi come oggi e dice: parliamo di cinema e chiediamo umilmente scusa.
Italo Moscati