Distretto di Polizia sbarca in India
La fiction “Distretto di polizia” gode di ottima salute. Nonostante gli ascolti siano diminuiti rispetto alle prime stagioni (ma in fondo, quasi tutti i programmi d’annata hanno subito un calo negli ultimi anni) e nonostante le trame degli episodi a volte siano un po’ deludenti o un po’ troppo vicine alla realtà, ogni settimana la
La fiction “Distretto di polizia” gode di ottima salute. Nonostante gli ascolti siano diminuiti rispetto alle prime stagioni (ma in fondo, quasi tutti i programmi d’annata hanno subito un calo negli ultimi anni) e nonostante le trame degli episodi a volte siano un po’ deludenti o un po’ troppo vicine alla realtà, ogni settimana la serie di punta di Canale5 accoglie una media di oltre 5 milioni di telespettatori.
Forte di questo successo, il produttore della Taodue (quella di “Ultimo”, “R.I.S.”,“Maria Montessori” e del prossimo “Aldo Moro”, tanto per citare alcuni titoli) Pietro Valsecchi ha dichiarato, a seguito di incontro avvenuto con dei produttori indiani in occasione del Festival del Cinema di Roma, che “Distretto” verrò esportato in India, e probabilmente anche in Cina.
“Siamo i migliori creativi del mondo, basta comprare format”, ha detto Valsecchi, che si è lasciato anche scappare che molto probabilmente nei panni del protagonista della versione indiana di “Distretto di Polizia” ci sarà Kabir Bedi, visto di recente nel “Medico in famiglia” (a sua volta importato in Italia dalla Spagna).
Non si sa se il plot subirà modifiche (sarei curioso di vedere come “trasformeranno” il personaggio di Mauro Belli-Ricky Memphis), ma Valsecchi è già al lavoro sulla riscrittura del prodotto che gli ha dato più soddisfazioni, certo che continuerà a dargliele in futuro.
Una volta ogni tanto, una notizia di esportazione ed adattamento di un format italiano, anziché straniero: la strada per imporre (o solo proporre con una buona garanzia di risultato) i nostri prodotti sul grande mercato internazionale è ancora lunga (a meno che non si collabori con altre tv di altri paesi, come è avvenuto col recente “Guerra e Pace”), ma già questo è un passo…
(via TgCom)