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DARIO STAI BUONO, TUTTI SONO BUONI AD ATTACCARE LA TV!

Noi che non amiamo tutta la o le televisioni che trasmettono in Italia. Noi che ci stanchiamo presto delle fiction ripetitive nei temi e nello stile. Noi che arretriamo di fronte a talk show in cui non c’è nè il talk nè lo show ma solo la sagra delle chiacchiere del conduttore e dei suoi

24 Ottobre 2007 21:29

Dario Argento Noi che non amiamo tutta la o le televisioni che trasmettono in Italia. Noi che ci stanchiamo presto delle fiction ripetitive nei temi e nello stile. Noi che arretriamo di fronte a talk show in cui non c’è nè il talk nè lo show ma solo la sagra delle chiacchiere del conduttore e dei suoi ospiti. Noi che ormai non ci fidiamo nemmeno più della informazione e delle cronache sportive, con primedonne aschi che si confrontano con primedonne per tagliare gli abiti addosso (maglietta e mutande) ai modesti pedalatori della pedata. Noi che proviamo spesso un brivido di fronte ai tg assetati di sangue e di politica. Noi che…
Spero che Noi che… sappiamo prendere con il giusto criterio certe valutazioni dei grandi del grande schermo. Leggo che Dario Argento, l’ex mago dell’horror da mattatoio, ha attaccato la tv a trecentosessantagradi. Leggo che uno dei motivi dell’incazzatura pare sia dovuto alla scarsa partecipazione di pubblico alla conferenza stampa del suo ultimo film. Leggo anche che questo film, di cui non farò il nome (non voglio danneggiare ulteriormente il gran maestro del gran guignol), non sia un gran che. Grande attesa e grande delusione. Grande abbraccio della Festa del cinema gran voglia di voltar le spalle al gran guru del crimine. E adesso basta col giocare sulla parola “grande” e derivati.

Purtroppo, infatti, il discorso si fa piccolo, anzi piccolo piccolo. Argento si è forse dimenticato di avere lavorato per la tv realizzando un film dal titolo ambiziosissimo: “Ti piace Hitchock?” di cui nessuno si ricorda, e quei pochi che se lo ricordano ne dicono un male atroce, spedendo il tutto nel cimitero delle ambizioni mancati e delle indifferenze.

Si vede che fare tv è difficile anche per chi sparla della tv dove avrà avuto contratti e spazio per fare con un pò di testa e un pò di machete le cose o cosacce che piacciono a lui.
E’ vero.Per uno che viene dal cinema lo spettacolo della fiction tv che punta al pubblicone e cerca di sedurlo con tutti i santi e i romanzi d’antan, con le commedie e commediole, è lancinante. Lancinante perchè il vecchio caro cinema italiano degli anni Cinquanta e Sessanta di boiate populiste o popolari , lacrimose, farsesche, ridicole, spazzaturabili ne ha fatto decine, anzi centinaia, migliaia. Boiate pazzesche che, riviste oggi, sembrano tuttavia quasi sempre più vive, carnose, spudorate, puttanescamente accattivanti rispetto alle carrette di fiction gettate in pasto alla gleba e alla pleba del piccolo schermo.

Ma ecco un ma, l’ultimo ma. Argento può piacere o no (a me continua a piacere tra i suoi film Profondo rosso) ma è comunque un regista che qualcosa di nuovo ha portato, che ha creato un genere personale, che ha avuto fior di critici a favore, che ha un bel conto in banca, che ha sposato una donna bella e intelligente con cui ha fatto una figlia bella e intelligente. E adesso? Perchè ci tortura? Perchè si fa venire da stitico qual è una idea qualunque (purtroppo ha fatto anche “Opera” imbrattando lirica e melomani) e quindi la mette in scena in modo infallibilmente poco convincente? Perchè quando ha fatto la tv, ha fatto della cattiva televisione?
Argento non è Pasolini.

Non è un poeta-regista che attaccava la tv perchè la sentiva responsabile di una omologazione terribile,nefasta. E’ un pellegrino dei media che non si raccapezza più e rischia di sporcare il nome di Hitchcock per motivi suoi, strettamente personali. La tv gli serve come passatempo o enfatizzazione (interviste interviste interviste). Ma è un artista famoso, ricco, potente. Perchè come altri non riesce a spingere la tv a far meglio. Altrove registi di cinema sono riusciti a fare della buona tv, usando il loro peso personale (di cervello), il loro prestigio. Dario è leggero, sottile, emaciato. Ha una lunga filmografia, gli aprono le porte. Perchè pensa di parlare della tv come se fosse “porta a porta”, cioè solo colpi di parolone che tra l’altro ormai usano o usiamo tutti noi comuni mortali?

Insomma Dario, se devi prendere l’accetta, prendila, dàlla in testa a tutti noi, ma soprattutto adoperala per spaccare la testa ai dirigenti tv, guardare cosa c’è dentro, trovare l’ultimo neurone vivente e cercare di convincerlo che c’è un cinema pronto a fare meglio “anche” per tirare su dal profondo rosso (della credibilità e degli ascolti) questa tv, croce e delizia di tutti, anche di chi ne parla male come fai tu.

Al prossimo film, e non ti azzardare ad azzannare Hitchock! Altrimenti… ti sculacciamo con il gatto a nove code (titolo di un tuo film che forse hai dimenticato insieme a qualche altro). Grazie.

ITALO MOSCATI