Povera RAI
Era il Fantastico ’82. E Renato Zero cantava Viva la Rai (canzone censurata, beninteso, nonostante la sua ficcante ironia. Un verso diceva in viale Mazzini ci giocani i cretini. Opportunamente modificato in bambini. Questo era il testo. E dopo il testo, cerchiamo di spiegare il perché di questo improvvisato Amarcord. Viva la RAI Ci fa
Era il Fantastico ’82. E Renato Zero cantava Viva la Rai (canzone censurata, beninteso, nonostante la sua ficcante ironia. Un verso diceva in viale Mazzini ci giocani i cretini. Opportunamente modificato in bambini. Questo era il testo. E dopo il testo, cerchiamo di spiegare il perché di questo improvvisato Amarcord.
Viva la RAI
Ci fa crescere sani…viva la RAI!
Viva la RAI
Quanti geni lavorano solo per noi!
Viva la RAI
Con il suo impero
Dice la RAI
Soltanto il vero
Viva la RAI
Dimmi da quale parte stai!
Viva la RAI
Se sarai buono il tuo Mazinga vedrai
Oppure no!
Dipende dal funzionario RAI
Viva la RAI
Che cosa giusta
E con la RAI
È sempre festa
Viva la RAI
Coi capoccioni e gli operai
In Viale Mazzini
Ci giocano i bambini
Mentre tu, vivi grazie alla RAI/TV
In fondo è la tua mamma
Ti allatta dall’antenna
Mamma RAI, non ti abbandona mai…se no guai!
Viva la RAI
Quante battaglie nei corridoi…
Poveri noi…
Se non si mettessero d’accordo alla RAI
Paghiamo allora questo abbonamento
Per mantenerli in salute e in sentimento…
Perché oramai
Questo cervello
Avrà un padrone lo sai?
Viva la RAI
Con il suo impero
Dice la RAI
Soltanto il vero
Viva la RAI
Coi capoccioni e gli operai
(Coro) Viva la RAI
Era il 1982, dicevamo. E non si aveva paura di mandare in onda, come sigla di FantasticoZero – spazio dedicato al popolare cantante romano nel bel mezzo di Fantastico 3, condotto dall’indimenticabile Corrado. L’altra sigla era Soldi -, questo Viva la Rai, palese, evidente presa in giro del classico magna magna di cui da sempre si sente parlare per tutto quello che riguarda il mondo del servizio pubblico televisivo.
Ebbene, sono di nuovo giorni di tempesta, in RAI. Petruccioli sfiduciato politicamente. Ma le linee guida di Cappon approvate, sempre politicamente. E Petruccioli che non ha intenzione di dimettersi. E il cda che blocca tutto.
Insomma, la domanda evidente è: come può funzionare, un sistema televisivo che ha una simile dipendenza dall’incerto sistema politico?
Come si può sperare che la RAI faccia tv concorrenziale e di qualità?
Come si può sperare in un futuro decoroso per la televisione italiana, se il sistema di lottizzazione e di controllo su quello che di fatto è il più forte e penetrante metodo di persuasione, comunicazine, pubblicità e propaganda, non ha alcuna intenzione di togliere le proprie lunghe mani di dosso alla televisione (paleo, proto o post che sia)?
La RAI, povera RAI, è il ventre molle – uno dei ventri molli – del nostro Stato. E non osiamo far previsioni per il futuro, ché qui non si ha alcuna intenzione di esser pessimisti.