Home Rete 4 Gentiloni sulle frequenze: “Se non decidiamo noi lo farà l’Europa”

Gentiloni sulle frequenze: “Se non decidiamo noi lo farà l’Europa”

Paolo Gentiloni, Ministro per le Comunicazioni, lancia messaggi che hanno il chiaro intento di riportare il suo DDL nel calendario dei lavori parlamentari dopo l’esclusione annunciata ad inizio mese.Per la fine di quest’anno o l’inizio del prossimo arriverà la sentenza della Corte di giustizia Ue sul ricorso di Europa 7 e sarà indirizzata al Consiglio

26 Ottobre 2007 07:55

Paolo Gentiloni, Ministro per le Comunicazioni, lancia messaggi che hanno il chiaro intento di riportare il suo DDL nel calendario dei lavori parlamentari dopo l’esclusione annunciata ad inizio mese.

Per la fine di quest’anno o l’inizio del prossimo arriverà la sentenza della Corte di giustizia Ue sul ricorso di Europa 7 e sarà indirizzata al Consiglio di Stato

Il senso delle sue dichiarazioni è chiaro: se non ci muoviamo rischiamo di trovarci il “problema” risolto della Corte di Giustizia Europea, con tutte le spiacevoli conseguenze in termini di perdita di credibilità (ne avremo ancora una?) e della salatissima multa che l’UE può comminare ai paesi inadempienti alle sue direttive. Per fare spazio ad Europa 7, legittima vincitrice dalla Concessione Governativa per trasmettere in analogico dal lontano 1999, Rete 4 dovrebbe finire sul Satellite o sul DTT, ma a distanza di 10 anni (il bando di gara risale addirittura a due anni prima) e dopo 2 sentenze della Corte Costituzionale la situazione non si è ancora sbloccata.
Lo spiraglio offerto finalmente dalla Legge Gentiloni si è però richiuso all’annuncio del calendario dei lavori parlamentari fino alla fine dell’anno, calendario che non prevede il famigerato “DDL 1825“.

Gentiloni ribadisce:

Probabilmente, se la linea seguita dalla Corte sarà quella proposta dall’accusa la Corte si troverebbe nuovamente nella situazione di dover deliberare. Mi auguro che noi, per via legislativa riusciremo a dare una soluzione al problema. Nel ddl 1825 infatti viene stabilita tra i diritti esistenti nell’assegnazione delle frequenze che si liberano nello spostamento dall’analogico al digitale delle reti eccedenti, una sorta di gerarchia e che debbano andare a certi soggetti, tra i quali appunto Europa 7.

Fare leva sul buonsenso servirà a qualcosa? La situazione del governo e degli equilibri interni di una maggioranza sempre più sull’orlo del baratro sembrano suggerire che non sarà così.

Rete 4