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Il nuovo Studio Aperto ha alzato il tiro

Soprattutto in tv bisogna avere il coraggio di cambiare. Prendete l’informazione. Ci trinceriamo da anni dietro la convinzione che formule giornalistiche al ribasso, pur di garantire alti ascolti, debbano rimanere intoccabili. E invece “c’è chi osa” alzare il tiro. E’ il caso di Giorgio Mulè, che dopo anni di castigata carriera al comando di Video

27 Ottobre 2007 15:00

giorgio mulèSoprattutto in tv bisogna avere il coraggio di cambiare. Prendete l’informazione. Ci trinceriamo da anni dietro la convinzione che formule giornalistiche al ribasso, pur di garantire alti ascolti, debbano rimanere intoccabili. E invece “c’è chi osa” alzare il tiro.
E’ il caso di Giorgio Mulè, che dopo anni di castigata carriera al comando di Video News, una delle testate più “caste” di casa Mediaset, viene catapultato nel regno delle news trasgressive: Studio Aperto. Ritrovarsi tutt’a un tratto eredi di Mario Giordano e di uno stile informativo che ha fatto scuola, in quanto ad ansiogenia e spettacolarizzazione, non è per niente facile. Soprattutto se un ottimo riscontro di Auditel contrasta con i pregiudizi sulla credibilità del telegiornale.
Eppure, nulla di tutto questo sembra aver turbato il buon Mulè, che al riparo da critiche e polemiche sta continuando a lavorare seriamente com’è abituato. La sua impronta al nuovo studio Aperto è l’equivalente di una fisioterapia mentale, per inculcare nel pubblico un senso dell’attualità più decoroso.

Non stiamo parlando di una Cnn made in Italy, sia ben chiaro, ma la buona volontà di confezionare una scaletta più trasversale c’è tutta.
A incominciare dall‘apertura con la politica, tema tabù del Giordano Style che vi preferiva a turno i jolly delitto-maltempo-spiaggia. Il governo resta un argomento caldo che deve meritarsi i titoli di un tg, anche se insistere sulla crisi, va detto, fa sempre piacere all’editore.
In ogni caso, il taglio sobrio con cui si affrontano i fatti è preferibile al trend del vecchio Studio Aperto, per cui esistevano solo solo i comizi di certi politici (o in alternativa la denigrazione di altri). Ora, invece, si discute finalmente di temi vicini alla gente e di problemi realmente esistenti, dai processi di direttissima al fardello del mutuo da pagare.

In particolare l’edizione mattutina va incontro a delle esigenze di target diverse, per cui non serve puntare sulla gnocca se la vecchietta ai fornelli preferisce informarsi sul carovita. Sono, dunque, tornate le inchieste che fanno tanto Tempi Moderni di VideoNews, assieme ai vox populi di fascia attempata più che pro tetta.
Quantomeno c’è uno sforzo per allentare il ritmo (istanza già manifestata da Giordano prima della dipartita) e per ridar spazio ai contenuti.
Ovviamente, soprattutto nella versione serale, i dieci minuti di frivolezze e vallettume non ve li toglierà nessuno, ma è già un compromesso lecito dopo venti minuti di servizi dignitosi.

Pensate che persino il blog OdioStudioAperto, che pure con le invettive anti-Lucignolo ci campa da anni, ha saputo spezzare una lancia a favore della nuova gestione, apprezzandone il tentativo risollevatore.
Vi chiederete a questo punto voi… ma a rimetterci sono stati gli ascolti? Ebbene, no. A dimostrazione di come un salto di qualità paghi, non solo si assiste a una stabilizzazione, ma per certi versi vi è un leggero sorpasso (in share) dell’era Mulè rispetto alla più recente linea Giordano, soprattutto in merito all’edizione delle 12.30 che fa incetta di pubblico casalingo. Che il vero muso ispiratore sia quello di Fede del Tg4 non è dato sapere. Fatto sta che, dopo anni in cui pensavamo di non poter fare più a meno di Studio Aperto, qualcuno si è finalmente deciso a restituirgli un briciolo di dignità.

Per i dati a seguire ho chiesto una consulenza al nostro Share, che ringrazio:

MEDIE STUDIO APERTO (DATO LORDO)

Dal 14/10 al 20/10 (Mulè)
Dal 30/09 al 7/10 (Giordano)
ore 12:25
MULE’ media 2.442 20,36%
GIORDANO media 2.455 20,26%
ore 18:25
MULE’ media 1.553 13,27%
GIORDANO media 1.396 13,88

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