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Rino Gaetano, l’attesa fiction stasera e domani su Raiuno

E’ sicuramente una delle fiction più attese della stagione, quella che sta per andare in onda questa sera e domani in prima serata su Raiuno e dedicata ad uno dei cantautori più istrionici e controtendenza negli anni in cui è vissuto: “Rino Gaetano. Ma il cielo è sempre più blu”, fiction sull’artista nato nel 1950

11 Novembre 2007 14:41

E’ sicuramente una delle fiction più attese della stagione, quella che sta per andare in onda questa sera e domani in prima serata su Raiuno e dedicata ad uno dei cantautori più istrionici e controtendenza negli anni in cui è vissuto: “Rino Gaetano. Ma il cielo è sempre più blu”, fiction sull’artista nato nel 1950 e morto in un tragico incidente d’auto nel 1981.

La storia parte negli anni ’70, con le prime audizioni senza successo del cantante (interpretato da un ottimo Claudio Santamaria), raccontando in seguito gli incontri che hanno segnato la sua vita, da quello col professore d’italiano appassionato di teatro Michele (Thomas Trabacchi), a quello con le due donne che ha amato: Irene (Kasia Smutniak), conosciuta durante le sua esperienze teatrali e la fan, divenuta poi sua manager Chiara (Laura Chiatti). La vita privata del giovane cantante si incrocia così, inevitabilmente, con la sua carriera, e con scelte che segneranno entrambi gli aspetti, dalla pubblicazione del primo disco con la piccola casa discografica gestita da Alfio Cerioni (Giorgio Colangeli), ai dubbi sulla partecipazione al festival di Sanremo ’78, dove si piazzerà al terzo posto con la canzone “Gianna”.

Spazio anche alla famiglia (nel rapporto col padre Domenico, interpretato da Nicola Di Pinto), e soprattutto alla musica: molti dei successi di Rino sono infatti presenti nel film, ma non sentiremo la voce originale del cantante, bensì quella di Santamaria, che ha dimostrato delle buone doti canore anche nel concerto realizzato dopo l’anteprima di quest’estate al Roma Fiction Fest.

Già durante la sua realizzazione, curata dalla Ciao ragazzi di Claudia Mori per RaiFiction, l’attenzione per i particolari e le numerose documentazioni e testimonianze ricercate erano segno di una chiara intenzione da parte del regista Marco Turco di non stravolgere troppo una storia che non aveva bisogno di modifiche per conquistare il pubblico. A quanto pare, però, le modifiche ci sono state e le polemiche non sono mancate fin dalla prima proiezione del film-tv, lo scorso luglio, in occasione del festival sopra citato.
A mettere in dubbio la veridicità della trama è stata infatti la sorella di Rino, Anna, che a luglio (ma anche in questi giorni) ha sottolineato come certi aspetti della vita del fratello siano stati troppo amplificati, snaturandone il carattere e la personalità:

“È una bellissima storia ma non riconosco mio fratello Rino, mi pare lui solo in dei flash.”


Secondo lei, nella storia due aspetti in particolare non corrispondono alla realtà vissuta dal fratello: il rapporto col padre, che nella fiction si rivela problematico, e quello con l’alcool, nel quale si sarebbe rifugiato Gaetano durante i difficili anni della sua carriera (ma, secondo la sorella, “un conto è il piacere del bere, un conto è farlo bere così tanto”).

Si giustifica il regista Marco Turco (che assieme a Marco Alessi, Umberto Contarello, Mario Falcone e Filippo Gravino ha scritto la fiction), che ammette di aver fatto dei cambiamenti nella storia, ma solo perché le testimonianze raccolte su Rino erano molto varie:

“Ognuno aveva un suo ricordo, un suo Rino. Una volta raccolto tutto il materiale ci siamo seduti a tavolino e abbiamo cominciato a scrivere il Rino che era sedimentato in noi. Questa narrazione ha trasgredito in qualche momento la realtà documentaristica ma ha reso l’anima di Rino Gaetano”.

Il risultato è dunque più che una biografia, una sorta di rappresentazione del lato meno conosciuto di Rino Gaetano, e di quello che si nascondeva dietro la sua maschera da giullare che tanto ha divertito ed allo stesso tempo emozionato. Un omaggio a colui che, con i suoi brani, oggi come ai suoi tempi viene definito un “antieroe”, capace di schierarsi contro corrente, ma proprio per questo di essere lungimirante, e di scrivere testi che ancora ai giorni nostri sono attualissimi. Bisogna aspettare fino a stasera, perciò, per capire se il cast è riuscito nell’intento e se sarà capace di attirare l’attenzione anche di chi non è vissuto in quegli anni.

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